18 Oct, 2025 - 10:18

Garlasco, cosa ha deciso il Riesame su Venditti? Stop al sequestro dei device, ma l'indagine continua

Garlasco, cosa ha deciso il Riesame su Venditti? Stop al sequestro dei device, ma l'indagine continua

La difesa dell'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti ha registrato un primo punto a favore. Ieri, 17 ottobre 2025, il Tribunale del Riesame di Brescia ha fatto sapere di aver accolto il ricorso presentato dall'avvocato Domenico Aiello, annullando il sequestro dei dispositivi informatici - effettuato lo scorso 26 settembre - nell'ambito dell'inchiesta per corruzione in atti giudiziari collegata a quella sul caso di Garlasco, che vede al centro Andrea Sempio. Ecco cosa succede adesso. 

Il Riesame annulla il sequestro informatico: vittoria per Venditti

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i giudici del Riesame avrebbero ritenuto "non sufficientemente motivato" il decreto con cui è stato disposto il sequestro di tre Iphone, due iPad, due computer portatili e due chiavette Usb di proprietà di Venditti.

Nell'atto, firmato dal pm Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete ed eseguito da guardia di finanza e carabinieri lo scorso 26 settembre, sarebbero mancate in particolare le "parole chiave" per la ricerca specifica dei file pertinenti al caso Garlasco. 

Un'assenza che avrebbe consentito una "caccia indiscriminata" tra i dati personali e professionali del magistrato, che ha quindi portato a giudicare l'operazione "gravemente viziata" sul piano formale e a disporne l'annullamento.

Una vittoria per la difesa dell'indagato, che ha parlato di "decisione coraggiosa". Anche se, lo stesso collegio giudicante, ha confermato la legittimità della perquisizione e della linea investigativa della Procura di Brescia.  

L'inchiesta per corruzione collegata al caso Garlasco

Il procedimento - nonostante lo stop al sequestro informatico - andrà quindi avanti. L'obiettivo è ricostruire la condotta tenuta dal magistrato, indagato sia per corruzione in atti giudiziari nell'ambito della riapertura del caso di Garlasco che per presunti episodi di peculato legati alla gestione dei fonti dell'ufficio requirente pavese.

Per quanto riguarda la prima accusa, secondo l'ipotesi dei pm, in sostanza, Venditti avrebbe ricevuto una somma di denaro per archiviare, nel 2017, il fascicolo a carico di Andrea Sempio, amico di lunga data del fratello di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua abitazione di via Pascoli. Restano a disposizione dell'autorità giudiziaria due sue agende cartacee, del 2017 e del 2023.

Nelle quali, probabilmente, saranno cercati riferimenti alla presunta tangente ricevuta, come ce n'erano su un appunto manoscritto ritrovato nella casa dei genitori di Sempio, dove comparivano il nome dell'ex procuratore di Pavia Venditti e la cifra "20.30 euro", che gli inquirenti hanno interpretato come "20 o 30 mila". 

Cifra che secondo la versione dei Sempio - a cui la Procura di Brescia sembra non credere - rappresenterebbe la spesa affrontata per pagare i legali. Le indagini vanno avanti. Entro un mese, il Riesame dovrà intanto depositare le motivazioni della decisione.

Le indagini per il delitto e il cambio difensivo per Sempio  

Si continua a parlare, parallelamente, dell'inchiesta per omicidio, che vede al centro proprio Sempio. Dopo le tensioni seguite ad alcune interviste rilasciate dal suo difensore, Massimo Lovati, l'uomo - prosciolto in passato due volte - ha deciso di cambiare avvocato.

Al posto del suo storico legale - affiancato dall'avvocata Angela Taccia -  è stato nominato Liborio Cataliotti, noto per aver difeso Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile. Da capire ora se la sua linea si distaccherà o meno dalla precedente. 

virgolette
Mi limeterò a parlare del mio assistito, della sua innocenza, dell'inesistenza di prove a suo carico, 

ha dichiarato il nuovo avvocato a Quarto Grado. È nell'aria, intanto, la possibile audizione - da parte dei magistrati di Pavia - di Flavius Savu, il cittadino romeno condannato per estorsione ai danni di don Gregorio Vitali, ex rettore del santuario della Bozzola, ora estradato dalla Svizzera. 

In passato, Savu aveva riferito di presunti scandali sessuali legati alla Chiesa e all'omicidio Poggi: circostanza sempre smentita dalla Congregazione della Sacra Famiglia, su cui è probabile però che gli inquirenti vogliano fare chiarezza. Fondamentale, poi, l'incidente probatorio sul Dna rinvenuto sotto le unghie della vittima, atteso per dicembre. 

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