Se c'è la destra al potere, in Italia, si rischia il fascismo. Essendo passato più di un quarto d'ora dall'ultimo allarme democratico, e approfittando dell'attentato a Sigfrido Ranucci, la segretaria del Pd Elly Schlein si è presa la briga di ricordarlo ancora una volta.
L'ultimo scontro che la vede protagonista con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni riguarda proprio la tenuta democratica dell'Italia.
E già. Perché i mandanti morali dell'attentato al conduttore di Report, per la principessa del Nazareno, sono da individuare nelle donne e negli uomini del governo, rei di aver criticato anche aspramente la sua trasmissione di inchieste giornalistiche. E quindi di aver "delegittimato" Ranucci.
Sta di fatto che le dichiarazioni della segretaria dem rilasciate nel corso del congresso del Partito Socialista Europeo ad Amsterdam hanno scatenato una dura replica della premier, innescando un acceso dibattito sullo stato della democrazia nel Paese.
Elly Schlein ha colto l'occasione del congresso del Pse per esprimere solidarietà a Sigfrido Ranucci, vittima di un attentato esplosivo avvenuto la sera del 16 ottobre davanti alla sua abitazione.
Nel suo intervento, Schlein ha denunciato una situazione politica italiana segnata da "propaganda, odio e polarizzazione", che a suo avviso deriverebbe dall'attuale governo di estrema destra guidato da Giorgia Meloni:
ha affermato la leader maxima, sottolineando inoltre i tagli alla spesa pubblica, alla sanità e alla scuola oltre che lo stop alla proposta di salario minimo come ulteriori motivi di preoccupazione.
Schlein ha anche ricordato come la premier, pochi giorni prima a Firenze, avesse paragonato l'opposizione ad Hamas, un'affermazione da lei fortemente criticata. Come se il Pd non avesse partecipato e plaudito alle manifestazioni antisemite e inneggianti il gruppo terroristico dei giorni scorsi.
In ogni caso, è stata immediata la replica di Giorgia Meloni. La premier ha definito "puro delirio" le accuse mosse da Schlein.
Sui social, ha bollato le affermazioni della segretaria Pd come "falsità" e "ombre inaccettabili" gettate sull'Italia. Il presidente del Consiglio, inoltre, ha accusato la rappresentante dell'opposizione di danneggiare l'immagine internazionale del Paese.
Come dire: lo scontro tra le due principali figure politiche si è confermato aspro e senza possibilità di aperture al dialogo.
La questione sollevata da Schlein circa il rischio per la democrazia sotto un governo di destra ha subito acceso un dibattito non solo politico.
Da un lato, l'opposizione e molti commentatori denunciano una crescente polarizzazione che tende a minare il tessuto democratico italiano, aggravata da episodi di violenza come quello subito da Ranucci.
Il richiamo di Schlein alla necessità di proteggere la libertà d'espressione e la democrazia è visto da alcuni come un campanello d'allarme da prendere sul serio.
Dall'altro lato, il governo di Giorgia Meloni e i suoi sostenitori respingono queste accuse come strumentali: rivendicano un'agenda politica che sostiene la sicurezza, l'ordine e la tutela dei valori nazionali.
Per loro, la democrazia italiana è ancora solida: fino a prova contraria, i processi elettorali sono ancora regolari e le istituzioni funzionano. Le tensioni sono tutte dovute alla propaganda mediatica dell'opposizione.
In definitiva, è chiaro che non c'è alcun pericolo per la nostra democrazia: l'unanime condanna dell'attentato contro Ranucci è essa stessa una prova.
Ma lo scontro politico evidenzia anche come il nostro Paese continui a vivere una fase di forte tensione che coinvolge temi sensibili come la libertà di stampa, l'integrità delle istituzioni democratiche e la gestione del dissenso politico. Il fascismo è sempre e comunque alle porte.