Fa più notizia il Milan sorprendentemente capolista oppure la Fiorentina avvelenata per il "rigorino" che ha consentito a Leao di festeggiare come non accadeva da oltre 500 giorni a San Siro? Suscita più interesse il Napoli scudettato che perde male a Torino o l'Inter resuscitata che vince bene a Roma? Nessuna di queste opzioni. Fa più notizia la Juventus, per le conseguenze che potrebbero verificarsi dopo la sconfitta di Como, peraltro la prima stagionale.
"Tudor rischia": questo è il titolo. Spiegato con i dettagli dei sottotitoli settimanali: saranno decisive le prestazioni con Real Madrid e Lazio, entrambe in trasferta. L'allenatore croato attraversa un momento delicato. Serio. Anzi, perfino grave. Le cause sono i risultati, le prestazioni, le valutazioni sui giocatori e - di conseguenza - anche il rapporto ormai incrinato con Damien Comolli, il numero uno dei manager bianconeri.
Delicato pure il feeling con Modesto, dirigente "addetto" all'allenatore, perché viene ritenuto legato a Palladino dai tempi comuni trascorsi a Monza. Che poi non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che proprio Raffaele Palladino è uno dei candidati all'eventuale successione sulla panchina della Juve.
In via formale e ufficiale, la Juventus nega di aver contattato qualsiasi allenatore. E si tratta di una smentita supportata anche dalla speranza di non dover pagare un ulteriore (oneroso) terzo stipendio dopo Motta e Tudor, entrambi contrattualizzati fino al 30 giugno 2027. Fatta questa premessa, ovvio che Spalletti sarebbe troppo caro. Già dissanguato dagli ultimi mercati, il bilancio della Juventus non consente di sorvolare su spese enormi riferite solo alla voce "allenatore e staff tecnico".
Però Spalletti sarebbe obiettivamente meglio e più rassicurante di Palladino, per una società che sia dopo la prima che dopo la seconda versione di Allegri ha sempre faticato. Un anno per Sarri, fatto fuori da qualche vecchio che gli aizzava contro anche Ronaldo. Un anno per Pirlo, uscito frastornato da un quarto posto ottenuto solo grazie al suicidio del Napoli all'ultima giornata. Tante speranze ma risultati deludenti per i sei mesi di Motta. Ora Tudor...
La verità è che senza Allegri alla Juventus non c'è pace. Ed è lo stesso Allegri che si gode il primato solitario con il Milan. E guardare la classifica è più che sufficiente per stilare un commento credibile, basato sui numeri "veri". Che sono punti, gol segnati e gol subiti. Più poco altro. Non, per intendersi certe simpatiche amenità che andavano di moda fino a un annetto fa. Tipo possesso palla e XG, età media e monte ingaggi.
Senza tutti questi allegati che confondevano le idee più superficiali, si nota - tornando alla Juve - una squadra in netta difficoltà e ritardo rispetto alle aspettative. La sconfitta di Como può avere tante spiegazioni ma neanche mezza giustificazione. Le tre vittorie consecutive nelle giornate iniziali avevano illuso i tifosi e distorto la realtà agli occhi degli opinionisti. Poi sono arrivati pareggi in serie. Ora ci sono le trasferta contro Real Madrid e Lazio...