La Lega presenterà una nuova proposta di legge per la gestione dell’immigrazione con misure che mirano a frenare l’afflusso indiscriminato e riportare sotto controllo le presenze di immigrati senza permesso di soggiorno nel territorio italiano.
Tra le novità più rilevanti che saranno contenute nella PdL si segnalano: una forte stretta sui ricongiungimenti familiari, che subiranno requisiti più restrittivi; un innovativo permesso di soggiorno a punti che consentirà di revocare lo status agli stranieri che commettono reati e un giro di vite sui centri islamici, definiti punti critici per la sicurezza e l’ordine pubblico.
Queste iniziative sono state delineate nel corso dell’ultimo consiglio federale della Lega e puntano a fornire una decisa risposta alle conseguenze dell’accoglienza indiscriminata, che ha generato tensioni sociali e aumentato la criminalità in alcune zone.
Vediamo cosa prevede la nuova proposta di legge su cui sta lavorando Matteo Salvini.
La proposta leghista punta a restringere fortemente le maglie dei ricongiungimenti familiari, uno dei canali più utilizzati per l’ingresso regolare in Italia.
Allo studio della nuova normativa un innalzamento del periodo di soggiorno regolare in Italia da parte dei richiedenti così da rallentare di fatto l’accesso per milioni di migranti.
A ciò si affianca l’obbligo di verifica comunale delle condizioni abitative, con controlli stringenti sulla salubrità degli alloggi disponibili per i familiari in arrivo.
Queste restrizioni sono tese a limitare l’effetto “attrattivo” del ricongiungimento per l’immigrazione irregolare e facilitare un maggior controllo sul territorio, in risposta a quanto definito come una gestione troppo permissiva e superficiale negli ultimi anni.
Tra le misure più innovative e controverse c’è il sistema del permesso di soggiorno a punti, che la Lega vuole estendere non solo agli adulti ma anche ai minorenni dai 14 anni in su.
I richiedenti otterranno un punteggio iniziale da incrementare con corsi di lingua, educazione civica e partecipazione sociale, mentre la perdita di punti per reati o infrazioni potrà portare all’espulsione dal paese.
Il meccanismo funziona come una patente a punti e punta a premiare chi dimostra volontà di integrazione e a punire comportamenti criminali, così da liberare il territorio da chi rappresenta un pericolo per la sicurezza pubblica.
Questo sistema, ripreso dalla legge sicurezza del 2009 ma mai pienamente applicato, viene ora rilanciato in chiave più severa e ampliata la platea dei destinatari, segnando una linea dura contro la criminalità minorile e le gang.
La proposta è stata accolta con favore dalla base elettorale del centrodestra, che denuncia da tempo la mancanza di controlli rigorosi e le troppe concessioni nei confronti degli immigrati irregolari.
???? LA VERITÀ: “PIZZO ISLAMICO PER FINANZIARE MOSCHEE E IMAM: CEDI LA META DELLO STIPENDIO O VIENI PESTATO”.
— Lega - Salvini Premier (@LegaSalvini) October 21, 2025
Accade a Monfalcone. Anna Maria Cisint (europarlamentare Lega): "Un sistema illegale con molti elementi di stampo mafioso". pic.twitter.com/TPgTyy38Nm
A Roma è stato avviato un censimento delle moschee abusive, con l’obiettivo di eliminare quelle irregolari e di controllare la presenza islamica in città.
La misura ha suscitato attenzione e polemiche, ma il Carroccio insiste sul fatto che la legalità urbanistica e la sicurezza devono prevalere, soprattutto per contrastare forme di estremismo religioso che possono minacciare la coesione sociale.
La proposta prevede inoltre di rendere più rigidi i controlli sui finanziamenti e sulle attività culturali promosse in questi centri, con un monitoraggio costante da parte delle autorità competenti.
Con queste linee guida la Lega intende segnare una discontinuità netta rispetto alla gestione passata, rispondendo a un malessere sempre più diffuso tra i cittadini e a una percezione di insicurezza che cresce nei quartieri più colpiti dall’immigrazione incontrollata.
Resta da vedere quale sarà il destino legislativo del ddl e come gli alleati e l’opinione pubblica reagiranno a queste misure che promettono di cambiare radicalmente il panorama migratorio italiano.