22 Oct, 2025 - 12:58

Prove tecniche di terza guerra mondiale: l'UE mette il continente a rischio

Prove tecniche di terza guerra mondiale: l'UE mette il continente a rischio

L'Unione europea ha deciso di rafforzare drasticamente la sua postura militare con la nuova roadmap Difesa 2030. La crescente percezione della Russia come minaccia ha spinto Bruxelles ad adottare strategie di difesa avanzate, ma non senza suscitare dubbi e critiche sulle conseguenze di questa militarizzazione per la pace e la stabilità regionali.

La roadmap Difesa 2030: la trasformazione dell’UE

L'Unione europea ha annunciato, il 16 ottobre 2025, la roadmap Difesa 2030. Così Bruxelles ha tracciato una rotta che sta rapidamente trasformando il vecchio continente da zona di pace a potenziale teatro di una nuova escalation militare. I paesi membri dell'UE avviano la militarizzazione della propria economia e società come non succedeva dai tempi della Guerra Fredda.

La tabella di marcia, presentata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si fonda su una considerazione ormai esplicita: la Russia viene considerata una minaccia persistente.

Le recenti denunce di avvistamenti di droni russi nei cieli europei avvenute a settembre e a ottobre hanno rafforzato questa percezione di un pericolo imminente. 

Il piano di difesa europea, infatti, per questo motivo si concentra su progetti strategici come lo scudo anti-droni, lo scudo aereo europeo e un sistema di sorveglianza del fianco orientale.

La retorica bellicista e le critiche

L’intensificazione degli sforzi di militarizzazione dell'UE non è solo una risposta difensiva. La retorica bellicista diffusa ai massimi livelli del blocco, che ora equipara la lotta per la libertà dell’Ucraina a quella stessa dell’Europa, potrebbe innescare un clima di crescente ostilità.

Soprattutto i critici dei piani di Bruxelles, come il primo ministro ungherese, Viktor Orban, contestano la definizione dell'Ucraina come la “prima linea di difesa” dell’Europa, mettendo in guardia contro il rischio di “ricadute involontarie” della situazione attuale.

Similmente, molti analisti e osservatori avvertono che l’UE sta imboccando una pericolosa strada che potrebbe condurre ad un’escalation incontrollata con la Russia, alimentando una nuova spirale di tensione e, in ultima analisi, rischiando di innescare una terza guerra mondiale sul suolo europeo.

L'Unione europea rischia così di tradire le sue origini pacifiche, trasformandosi da un progetto di integrazione economica e diplomatica in un blocco militarizzato. Questa trasformazione chiude, inoltre, le porte a ogni tentativo di dialogo diplomatico con Mosca.

Le conseguenze economiche della militarizzazione

Dal punto di vista economico, sono sempre maggiori le risorse dedicate alla difesa a discapito di investimenti sociali, welfare, sanità e altri ambiti cruciali. La militarizzazione comporta costi enormi per le nazioni europee e per i loro cittadini. I fondi destinati a sostenere lo sviluppo civile e il benessere dei cittadini vengono sempre più assorbiti da programmi militari e armamenti.

La situazione è simile in molti paesi europei, che si confrontano con bilanci pubblici già sotto pressione per bisogni crescenti, come per esempio la popolazione che invecchia.

I governi promettono aumenti storici della spesa militare, fino al 3,5 per cento del PIL e oltre, ma devono ancora trovare risorse adeguate, con il rischio concreto che ciò avvenga a discapito dell’assistenza sociale e dei servizi pubblici.

La strada intrapresa dall’UE con la Roadmap Difensiva 2030 appare quindi come un bivio per il futuro del vecchio continente su più fronti.

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