22 Oct, 2025 - 15:41

Dopo Soumahoro e Salis, AVS cala un altro "asso": Souzan Fatayer

Dopo Soumahoro e Salis, AVS cala un altro "asso": Souzan Fatayer

Dopo averci regalato i casi clamorosi di Aboubakar Soumahoro e di Ilaria Salis, AVS (Alleanza Verdi Sinistra) decide di superarsi, lanciando nella mischia campana una candidata capace di far discutere ancor prima di sedersi a un qualsiasi tavolo istituzionale: Souzan Fatayer. Perché l’originalità, si sa, non basta mai e quando si può scatenare una nuova polemica, la sinistra non si tira mai indietro.​

La marcia trionfale parte da lontano: Salis, l’attivista “liberata” dalle manette ungheresi grazie alla magica immunità del Parlamento europeo, e prima ancora Soumahoro, eroe delle battaglie per i migranti tra stivali e scivoloni familiari. In questo campionato della rappresentazione (e rappresentanza) minoritaria, AVS cala un altro asso, con un'annunciata tempesta inclusa nel pacchetto.​

Souzan Fatayer e il post su Hitler

Ovviamente, la presentazione di Fatayer – “palestinese napoletana, impegnata per Gaza e i diritti” – fa subito notizia, con i media che preparano titoloni e le trincee della polemica che si riempiono ancora prima della prima dichiarazione ufficiale.

Ma questa volta, la miccia è un’esplosione social: un post condiviso su Facebook dalla candidata, dove si leggeva, a commento di un discorso drammatico di un ex ambasciatore israeliano, la frase “Le parole di questo ebreo fanno rimpiangere l’incompleta missione di Hitler”.

Avete letto bene: la solita sobrietà social che fa impazzire commentatori e oppositori, e che di certo non poteva sfuggire ai radar del quotidiano “Il Tempo”, sempre ben regolati sulle polemiche fresche di giornata.​

Boom! Ecco servita la bufera: la comunità ebraica italiana insorge, numerosi esponenti del centrodestra gridano allo scandalo e la domanda è una sola – è possibile che nel 2025 si condividano certi contenuti e si pensi ancora di rappresentare la Campania (e l’Italia)?

Le reazioni non tardano: Mentana chiede a Bonelli e Fratoianni spiegazioni pubbliche sulle scelte del partito; il Museo della Brigata Ebraica, per bocca di Davide Romano, parla di “sfregio” ai valori della Resistenza e della Costituzione; da Fratelli d’Italia a Lega passando per i renziani, il coro è uno solo: “Candidatura da ritirare subito”.​

La giusitificazione della Fatayer

Ma la politica, si sa, vive di “giustificazioni creative”. E allora ecco la difesa a tappeto della candidata: “Non lo avevo letto, mi è sfuggita la didascalia, spesso Facebook nasconde le caption” – una scusa che si candida a diventare tormentone, almeno fino al prossimo post galeotto.

A sostenerla, tra gli altri, Peppe De Cristofaro di AVS, che bolla il tutto come fake news diffusa ad arte dal centrodestra – perché la colpa, in Italia, è sempre del centrodestra, anche quando si condividono frasi antisemite.​

Ai vertici di AVS tentennano: Bonelli e Fratoianni, custodi di tutte le battaglie progressiste, per ora prendono tempo, sperando forse che la bufera passi come tutte le mode su Twitter (e Facebook, per chi ci crede ancora).​

Tutti gli "eroi" di AVS

Non si può non prendere atto del fatto che, dopo il caso Soumahoro (archiviato con velocità record dopo le inchieste sulle coop di famiglia), e la parabola martirica di Ilaria Salis, l'ultima trovata del duo Bonelli-Fratoianni sia davvero un colpo di genio.

Cavalcare l'onda della mobilitazione per Gaza e delle piazze proPal, era un'occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata. E per sfruttarla al meglio, si è andati a pescare uno dei personaggi più radicali in assoluto in questo contesto.

La strategia appare evidente: meglio una candidatura divisiva, ma dal sicuro ritorno mediatico ed elettorale, piuttosto che qualcuno capace di passare inosservato. L’importante è che se ne parli, anche male.

 

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