“In Italia si applica la legge italiana, in Italia le donne sono rispettate, esiste la parità di genere e questi sono concetti sui quali non possiamo transigere, non sono concetti negoziabili.”
È con questa affermazione netta, che la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, presenta la sua proposta di legge contro il separatismo islamico in Italia.
Un testo che punta a colpire le sacche di fondamentalismo che minacciano la sicurezza nazionale e i diritti delle donne, ribadendo un principio non negoziabile: la nostra cultura e le nostre leggi vengono prima di tutto.
In un'intervista in esclusiva a Tag24.it, l'esponente della maggioranza chiarisce che il progetto di legge - firmato insieme e ai colleghi - non vuole colpire l'Islam moderato, ma i tentativi degli estremisti di trasformare le periferie delle nostre città in enclave fondamentaliste, dove vige la sharia e dove i diritti delle donne sono cancellati.
A chi l'accusa di islamofobia, Kelany ricorda le sue origini – padre egiziano e musulmano – e spiega che la proposta di legge da lei promossa va proprio nella direzione opposta, ovvero, tutelare l'islam moderato che è presente in Italia e che, tuttavia, viene oscurato da chi invece utilizza la religione per altri scopi.
Il divieto del velo integrale è la norma che sta facendo più discutere per l'attualità del fenomeno.
Soprattutto nelle grandi città accade sempre più spesso di vedere donne coperte completamente con burqa e niqab, nonostante i valori e i principi dettati dal nostro ordinamento in materia di rispetto dei diritti delle donne e della parità di genere.
In Italia esiste già una norma che vieta di coprire integralmente il volto quando si è in un luogo pubblico.
La proposta di legge di Fratelli d'Italia punta a mettere ordine nella norma esistente che risale agli anni '70 e pensata per combattere il terrorismo non certamente per tutelare le donne.
Come spiegato da Kelany, l'obiettivo è quello di attualizzare la norma rispetto alle mutate condizioni della società italiana, ponendo i diritti delle donne al centro e mettendo nero su bianco una verità per molti scomoda: il velo integrale è un atto di sottomissione della donna, un tentativo di cancellazione della persona.
Kelany critica duramente l'ipocrisia di certa sinistra che si riempie la bocca di slogan contro il patriarcato e poi "contesta una legge che va in questa direzione".
“La sinistra grida a ogni piè sospinto al patriarcato e poi si giustificano questi usi e costumi che tra l'altro non appartengono all'Islam, ma appartengono all'Islam radicali. Non si osa criticare queste usanze che sono evidentemente di sottomissione della donna per paura di essere tacciati di islamofobia.
Addirittura l'Egitto, che è un paese islamico ha vietato il velo integrale all'interno delle università e delle scuole. Possibile che la nostra sinistra debba essere più realista del Re?”
Il separatismo islamico è la nuova minaccia alle nostre città? Sara Kelany lancia l'allarme su un altra gravissima minaccia alla sicurezza e ai valori dell'Italia, ovvero, quella del proliferare del fenomeno del separatismo islamico.
Un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d'olio anche nel nostro Paese come già è accaduto in Francia e in altri paesi del nord Europa e che la pdl di Fratelli d'Italia punta ad arginare.
Ma cos'è il separatismo islamico e perché rappresenta una minaccia per la sicurezza del Paese?
Perché crea zone franche dove la legge italiana non entra e dove il radicalismo religioso trova terreno fertile per germogliare e crescere, come spiega Kelany:
“Questa è una legge che nasce per evitare i fenomeni di separatismo islamico, ovvero, la creazione di enclave all'interno delle quali si crea una contro società all'interno delle quali che non applica le leggi dell'ordinamento ma le leggi della sharia. Queste sacche e sono l'humus perfetto per la radicalizzazione per il fondamentalismo religioso.”
Questo rischio – secondo Kelany - riguarda soprattutto le grandi periferie urbane dove il radicalismo approfitta della forte spersonalizzazione e della perdita di valori per imporre la propria cultura.
“Sta cominciando ad avvenire nelle grandi periferie urbane dove c'è una grande spersonalizzazione e quindi una cultura molto forte impone la propria individualità quasi cannibalizzando la cultura debole che si trova davanti. Noi però dobbiamo agire. Dobbiamo arginare quello che sta succedendo nelle grandi periferie urbane e far si che passi forte questo messaggio: In Italia si applica la legge italiana”.
La proposta di legge di Fratelli d’Italia contro il separatismo islamico prevede maggiore chiarezza e trasparenza ai finanziamenti alle moschee, poiché spesso - spiega Kelany - i finanziamenti esteri per l'edificazione delle moschee non vengono tracciati è rischia di diventare una modalità attraverso cui l'islam politico agisce nei territori esteri.
Si prevede, inoltre, la chiusura immediata - attraverso un provvedimento del Prefetto - delle moschee in cui si diffondono messaggi di odio religioso.
Si aumentano le pene per i matrimoni combinati e si vieta la pratica medioevale dei cosiddetti 'certificati di verginità' prima del matrimonio.
“Esistono i cosiddetti certificati di verginità. Ci sono famiglie che chiedono a medici ginecologi certificati di verginità per dare in sposa le proprie figlie. Noi puniamo sia chi induce a pratiche di questo tipo, sia il medico che rilascia il certificato di verginità.”
Spiega la deputata di Fratelli d'Italia che poi conclude con un interrogativo:
“Noi crediamo che siano disposizioni di buonsenso sulle quali non si comprende perché non ci possa essere una trasversalità unanime all'interno del parlamento perché queste sono norme a protezione della sicurezza dei cittadini, delle donne e dell'islam moderato.”