Per giorni ha capitanato la lista del toto nomi sui possibili successori dell'avvocato Massimo Lovati, il cui mandato è stato revocato da Andrea Sempio - attuale indagato per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco - per "divergenze nella linea difensiva", dopo una serie di esternazioni fatte in tv sul caso e non solo.
Carlo Taormina, penalista di lunga esperienza e volto noto del foro romano, ha infine rifiutato di assumere la difesa. Ora, attraverso un lungo post pubblicato su Facebook, ha riacceso il dibattito, puntando il dito contro la magistratura di Pavia - titolare del nuovo fascicolo -, accusandola di "colpi di teatro" e "folli operazioni investigative".
Il post in questione, pubblicato dall'avvocato Taormina nella serata del 25 ottobre, ha avuto un effetto dirompente, venendo condiviso in poche ore centinaia di volte. Il tono è diretto e tagliente.
Un affondo durissimo contro i magistrati pavesi, il dottor Fabio Napoleone in capo, accusati - sempre dall'avvocato - di aver "annunciato colpi di teatro in continuazione, rivelatisi ogni volta delle autentiche patacche".
Secondo Taormina, l'atteggiamento della Procura sarebbe dettato dalla necessità di "coprire folli operazioni investigative" e di "accontentare la parte sanguinaria dell'opinione pubblica".
Una presa di posizione chiara e provocatoria, con l'intento - esplicito - di mettere in discussione la direzione assunta dalle nuove indagini sul delitto, che vedono al centro proprio Sempio.
L'avvocato romano, che in passato ha difeso personaggi noti, finendo al centro di casi molto mediatici, non è nuovo a uscite del genere. Stavolta, però, le sue dichiarazioni suonano come un "avvertimento", indirizzato tanto alla Procura quanto all'indagato.
Il passaggio più discusso del suo post riguarda proprio il ruolo di Sempio. Rivolgendosi a lui, Taormina scrive: "Dica la verità, e cioè che si è fatto un falso alibi perché non ne poteva più di stare sotto processo da innocente e non da assassino".
Sempio, a suo dire, sarebbe stato presente sulla scena del crimine insieme ad Alberto Stasi - unico condannato in via definitiva per il delitto - ma non avrebbe partecipato materialmente all'assassinio di Chiara.
scrive. Chiudendo il messaggio con un'altra frase sibillina: "Faccia presto, Sempio, perché altrimenti la prossima settimana non la finisce in libertà. A proposito, si tratta di un mio sogno lovatiano. O no?". Una frecciata all'avvocato Lovati, che durante il suo mandato ha più volte avanzato ipotesi sul caso, facendo intendere di averle "sognate".
Da qualche giorno, a prendere il posto di Lovati, è stato il collega Liborio Cataliotti, che affiancherà l'avvocata Angela Taccia, sempre parte del team difensivo di Sempio, insieme ai consulenti Armando Palmegiani e Marina Baldi.
Sempio, però, si era rivolto anche a Taormina, che, ospite della trasmissione "Incidente Probatorio" sul Canale 122 - Fatti di Nera aveva confidato: "Questo caso è ormai diventato un circo mediatico, non è mia intenzione". Ora il post pubblico.
Venerdì scorso Sempio era stato convocato a Milano per esami antropometrici da parte della super esperta Cristina Cattaneo, che ha preso nota della sua statura e del suo peso, misurando la dimensione di arti superiori e inferiori.
Elementi che saranno confrontati con le lesioni riscontrate sul corpo della vittima e con l'analisi delle tracce di sangue eseguita dal Ris di Cagliari, nell'ambito del nuovo fascicolo. Sempio si è detto tranquillo, come i suoi avvocati.
Procede, parallalelamente, l'inchiesta per corruzione in atti giudiziari aperta dalla Procura di Brescia, che vede coinvolto l'ex pm di Pavia Mario Venditti, sospettato di essere stato corrotto affinché chiedesse l'archiviazione della posizione di Sempio nel 2017.