31 Oct, 2025 - 11:57

Rapporti e video hot con minori, assolta la maestra di Bari Daniela Casulli: "Potrà tornare a insegnare"

Rapporti e video hot con minori, assolta la maestra di Bari Daniela Casulli: "Potrà tornare a insegnare"

Potrà tornare a insegnare Daniela Casulli, la maestra di scuola elementare che nel dicembre 2021 era finita agli arresti domiciliari con l'accusa di aver consumato e ripreso in video rapporti con alcuni minorenni.

A deciderlo è stata la Corte d'Appello di Bari, che ha ribaltato la sentenza di primo grado - con cui la donna era stata condannata a 7 anni e 3 mesi di reclusione e interdetta dai pubblici uffici - assolvendola "perché il fatto non costituisce reato". 

L'inizio delle indagini e l'arresto di Daniela Casulli

La vicenda giudiziaria che ha coinvolto Daniela Casulli era iniziata nell'estate del 2021, quando - dopo aver notato del materiale sospetto sui telefoni dei propri figli - alcuni genitori di Bari avevano presentato una denuncia alle autorità.

Dalle indagini era emerso, in pratica, che la maestra - all'epoca dei fatti 45enne, tornata in Puglia per le vacanze - aveva contattato degli adolescenti tramite i social, convincendoli a incontri di persona. Durante uno di questi, mentre aveva rapporti sessuali con un 15enne, altri minori li osservavano e riprendevano.

Nel dicembre di quell'anno, era dunque arrivato l'arresto con le accuse - pesantissime - di produzione di materiale pedopornografico e corruzione di minorenne. Casulli, che insegnava nel Nord Italia e nel frattempo era stata licenziata, era finita ai domiciliari. 

Poi, in primo grado, il tribunale di Bari l'aveva condannata a 7 anni e 3 mesi di reclusione oltre al pagamento di una multa di 75 mila euro. Interdicendola dai pubblici uffici e da qualunque incarico in scuole frequentate da minori, con un divieto di avvicinamento. 

La difesa e l'assoluzione in Appello: cosa succede adesso?

Ora la decisione dei giudici di secondo grado, che ribalta il primo verdetto: la maestra è stata assolta dalla Corte presieduta dalla giudice Rosa Calia Di Punto "perché il fatto non costituisce reato". Cosa che la sua difesa ha sempre sostenuto, evidenziando come i rapporti siano avvenuti con ragazzi maggiori di 14 anni e consenzienti. Quanto ai video, secondo la difesa, rappresentata dall'avvocato David Terracina, essi sarebbero stati realizzati dai minori stessi e trasmessi in diretta su Instagram senza il consenso di Casulli. Che - dopo l'ultima sentenza e l'annullamento delle pene accessorie - potrà quindi tornare a insegnare. 

La reazione della maestra sui social e le polemiche 

È stata proprio la maestra, nelle scorse ore, a condividere la notizia sui social.

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La Corte d’Appello, con questa assoluzione piena, ha voluto ristabilire il valore della giustizia e della legalità, prendendo chiaramente le distanze da una gestione del processo che aveva mostrato gravi criticità. È una decisione che riafferma che a Bari la giustizia esiste, che i principi della Costituzione e del giusto processo non sono parole astratte, ma garanzie concrete per ogni cittadino,

ha scritto Daniela Casulli in un post in cui si mostra sorridente, copia della sentenza alla mano. Soddisfatto anche il suo legale, che all'Ansa ha commentato così il verdetto: "Siamo contentissimi. Viene restituita dignità ad una donna, e viene riconosciuta la giusta dimensione ad un fatto che non costituisce reato perché rientra nei limiti della legge".

Non sono mancate, comunque, le polemiche. Già sotto al suo post, qualche utente ha commentato, sdignato: "Chissà se lo avesse fatto un uomo...", "Che schifo". Segno che la vicenda - al di là della verità giudiziaria - ha colpito molti, sollevando interrogativi sia sul piano sociale che educativo.

Come ha fatto, qualche tempo fa, quella della maestra d'asilo Elena Maraga, allontanata dal lavoro per aver aperto un profilo sulla piattaforma OnlyFans, famosa per i contenuti per adulti. Profilo scoperto dopo che il papà di uno dei suoi alunni aveva pubblicato delle sue foto a luci rosse su una chat di calcetto. Maraga ha poi denunciato l'uomo, arrivando a un accordo "top secret" con la scuola. 

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