La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai legali di Louis Dassilva, rinviando al Tribunale del Riesame di Bologna la decisione sulla sua scarcerazione. Prosegue, intanto, il processo davanti alla Corte d'Assise di Rimini, che vede il 36enne imputato per l'omicidio aggravato di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con 29 coltellate la sera del 3 ottobre 2023 in via del Ciclamino. Abbiamo fatto il punto della situazione con l'avvocato Riario Fabbri, che difende Dassilva insieme al collega Andrea Guidi.
I legali di Dassilva avevano impugnato l'ordinanza con cui, lo scorso 17 aprile, il Tribunale del Riesame di Bologna aveva confermato per il 36enne la custodia cautelare in carcere. La Corte di Cassazione ha fatto sapere ieri di aver accolto il ricorso, annullando con rinvio la decisione del Riesame.
"Non conosciamo ancora le motivazioni dell'accoglimento", spiega l'avvocato Fabbri. "Sappiamo però che si tornerà davanti al Riesame. È la seconda volta: la Cassazione aveva già giudicato 'viziata' l'ordinanza del Tribunale e rinviato la decisione". Una vittoria, per la difesa di Dassilva.
"Il ricorso - prosegue Fabbri - riguardava in particolare quanto dichiarato da Manuela Bianchi e il movente ipotizzato a carico di Dassilva". L'avvocato si riferisce all'interrogatorio in cui la donna, nuora della vittima ed ex amante dell'imputato, raccontò di aver visto il 36enne in garage la mattina del ritrovamento del cadavere di Pierina.
E al movente ipotizzato dalla Procura, secondo cui l'uomo avrebbe ucciso l'anziana per paura che scoprisse la relazione che lo legava alla Bianchi e ne parlasse con la moglie, Valeria Bartolucci. Ricostruzioni da sempre contestate dalla difesa. Cosa succede ora? Fino alla nuova decisione, attesa per le prossime settimane, Dassilva resterà in carcere.
Proseguirà, intanto, a Rimini, il processo che vede imputato il 36enne per omicidio. "Le prossime udienze sono in programma per il 10 e il 17 novembre. Si partirà con l'audizione dei testimoni: i tre figli di Pierina e alcune amiche", precisa Fabbri.
Che in un comunicato diffuso insieme al collega aveva parlato, nelle scorse ore, di "esternazioni finalizzate a dare una rappresentazione fuorviante della vicenda in prossimità dell'inizio del processo". "Ci riferiamo alle inesattezze giuridiche e logiche avanzate da gente non qualificata", spiega.
"C'è chi, fin dall'inizio, propaga dichiarazioni fasulle, parlando di situazioni non vere. E lo fa in modo sistematico, eregendosi a giudice. Sono tutte cose che verranno chiarite in sede processuale, comunque", aggiunge l'avvocato.
Dassilva si è sempre detto estraneo ai fatti, sostenendo di aver trascorso la sera in cui Pierina fu accoltellata in casa, a guardare un film insieme alla moglie. "In aula parleremo di elementi e circostanze che non sono stati valutati correttamente", anticipa Fabbri.
A margine dell'ultima udienza, lui e il collega avevano accennato a "un'ipotesi alternativa" rispetto a quella che vedrebbe in Louis Dassilva l'assassino della 78enne. Interrogato al riguardo, il legale ha ribadito: "A processo si capirà tutto. In molti resteranno stupiti".
Per capire a cosa si riferisca, bisognerà aspettare. Nel frattempo, i figli di Pierina - parte civile nel procedimento insieme agli avvocati Marco e Monica Lunedei - si dicono convinti della colpevolezza del 36enne, invocando "giustizia".
Manuela Bianchi resta indagata per favoreggiamento. Attraverso la sua testimonianza, si è confermata la principale accusatrice di Dassilva. Non è escluso ora che, in aula, venga riascoltata, come la difesa del 36enne ha chiesto.
In alto, la puntata dedicata alla vicenda dalla trasmissione "Incidente probatorio" sul Canale 122 - Fatti di Nera ieri, 31 ottobre 2025. Tra gli ospiti, l'investigatore privato Ezio Denti, che seguì il caso agli albori.
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