Francesca Duranti è stata una delle firme più eleganti e affilate della narrativa italiana contemporanea.
Dietro la sua penna raffinata si nascondeva una donna che non ha mai avuto paura di reinventarsi, né nella vita privata né in quella artistica.
Due matrimoni, una carriera cominciata tardi ma esplosa in grande stile, e un percorso umano che sembra uscito dalle pagine di un suo romanzo. Come ha detto una volta in un’intervista del 1998:
Ecco chi era davvero Francesca Duranti, e quante volte il destino (e l’amore) le hanno fatto riscrivere la propria storia.
La domanda che in molti si pongono: "quanti mariti ha avuto Francesca Duranti?" ha una risposta semplice ma piena di sfumature: due. E non ha mai avuto figli.
Nata Maria Francesca Rossi a Genova il 2 gennaio 1935, la futura scrittrice si è sposata per la prima volta molto giovane, appena ventenne, mentre frequentava Giurisprudenza all’Università di Pisa. Un matrimonio che si è chiuso con una separazione, ma che ha segnato l’inizio di un percorso personale intenso e pieno di trasformazioni.
Il secondo matrimonio è stato quello con Massimo Duranti, dal quale ha preso il cognome con cui sarebbe diventata famosa. Anche questa unione si è interrotta nel 1976, ma proprio in quell’anno è cominciata la seconda vita di Francesca - quella da autrice.
Sì, perché mentre chiudeva un capitolo sentimentale, ne apriva uno letterario che l’avrebbe portata a vincere premi prestigiosi e a entrare nel cuore dei lettori.
Francesca Duranti non ha avuto fretta. Il suo debutto letterario è arrivato a 41 anni, con il romanzo "La bambina" (1976), un testo delicato e introspettivo che ha fatto capire subito di che stoffa era fatta.
Ma è con "La casa sul lago della luna" (1984) che la Duranti ha davvero lasciato il segno: il libro le ha fatto vincere il Premio Bagutta e ha portato la sua voce anche oltre i confini italiani.
La scrittrice, in più occasioni, ha raccontato di aver trovato nella scrittura una nuova libertà:
Dopo il successo, Francesca ha continuato con romanzi come "Effetti personali", vincitore del Premio Campiello, e "L’ultimo viaggio della Canaria", opera dal forte sapore autobiografico che le è valsa il Premio Rapallo-Carige.
Le sue storie spesso mescolano ironia e malinconia, realtà e sogno, un po' come la sua stessa vita, divisa tra la Toscana e New York, due luoghi che rappresentano perfettamente il suo equilibrio tra eleganza e curiosità cosmopolita.
Dietro il sorriso riservato di Francesca Duranti si nascondeva un carattere deciso. Figlia del politico Paolo Rossi, è cresciuta in un ambiente colto e antifascista.
Da bambina, in pieno regime, ha imparato da sola inglese, francese e tedesco, come forma di ribellione e di autodeterminazione. Una precoce dimostrazione di indipendenza che avrebbe mantenuto per tutta la vita.
Il primo matrimonio, durato pochi anni, e il secondo, con Massimo Duranti, hanno rappresentato per lei due fasi di scoperta e di trasformazione. Dopo il divorzio, la scrittrice non si è più risposata, scegliendo la libertà come compagna stabile.
Negli anni, ha raccontato che molte delle sue protagoniste femminili - forti, ironiche, spesso ferite ma mai piegate - avevano qualcosa di lei:
Negli ultimi anni ha vissuto tra Lucca e New York, due città che amava profondamente: la prima per la quiete e la tradizione, la seconda per l’energia e la curiosità culturale.
Anche quando si è allontanata dai riflettori, Francesca ha continuato a scrivere e a leggere, fedele alla sua idea di letteratura come rifugio e specchio della vita.
La sua scomparsa nel 2025 ha lasciato un grande vuoto nel panorama letterario italiano. Ma i suoi libri restano lì, eleganti e vivi come la sua voce, pronti a ricordarci che la vera forza di una scrittrice non è solo nel talento, ma nella capacità di trasformare la vita in arte.
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