Greta Thunberg non è solo il volto delle proteste per il clima e delle frasi diventate virali come "How dare you?", ma anche una figura che ha saputo trasformare la propria passione in un impegno globale - e, sì, anche in un riconoscimento economico.
Ma quanto guadagna davvero Greta Thunberg? E soprattutto: che cosa fa con quei soldi? Spoiler: non li spende in yacht o SUV elettrici, ma li reinveste nella sua missione per un mondo più verde.
Partiamo da un punto chiaro: Greta non percepisce alcuno stipendio per la sua attività di attivista.
Non lavora per governi, non ha contratti pubblicitari e non guadagna dalle manifestazioni. Tutto ciò che ha ricevuto negli anni proviene da premi internazionali e riconoscimenti per il suo impegno nella difesa dell’ambiente.
Tra i più noti c’è il Right Livelihood Award, considerato il "Premio Nobel alternativo", che le ha fruttato circa 103mila dollari. Greta ha donato l’intera somma a progetti ecologici e ONG che si occupano di protezione del clima.
Nel 2020 è arrivato poi il Gulbenkian Prize for Humanity, dal valore di 1 milione di dollari, che ha fatto notizia non tanto per la cifra in sé quanto per ciò che Greta ne ha fatto.
Ha devoluto quasi tutto il premio - come dichiarato dalla stessa attivista su X - a iniziative per la salvaguardia ambientale, la ricerca scientifica sul clima e la tutela delle popolazioni più colpite dalla crisi climatica.
"Tutti i premi e i proventi che ricevo sono donati a cause ambientali. Io non guadagno da quello che faccio", ha ribadito più volte.
Dietro la gestione di queste somme c’è la sua Greta Thunberg Foundation, una fondazione no-profit con sede in Svezia, creata per rendere trasparente ogni spesa e ogni donazione.
Greta non ha scritto solo cartelli di protesta, ma anche libri diventati bestseller internazionali. Insieme ai genitori ha pubblicato "La nostra casa è in fiamme" ("Our House is on Fire"), un libro tradotto in oltre 30 lingue e accolto con entusiasmo da lettori e critica.
I diritti d’autore hanno generato nuove entrate economiche, ma anche in questo caso i proventi sono stati destinati in gran parte a progetti ambientali.
Un altro successo è arrivato con il documentario "I Am Greta" ("Io sono Greta"), prodotto nel 2020 e distribuito da Hulu e nel circuito europeo. Nonostante l’uscita durante la pandemia, il film ha incassato circa 360mila dollari al botteghino e ha ottenuto recensioni positive per il suo approccio intimo e autentico.
Il documentario ha contribuito a rafforzare il "marchio Greta" - ma senza mai trasformarlo in un business personale. Ogni progetto mediatico collegato al suo nome, dalla pubblicazione dei discorsi al merchandising ufficiale, è gestito in chiave etica: niente profitto personale, solo sostegno a campagne ambientali.
Stando alle stime più attendibili, il patrimonio personale di Greta Thunberg si aggira tra i 100mila e 1 milione di dollari, una cifra che può sembrare alta, ma che impallidisce se paragonata a quella di influencer o figure pubbliche con la stessa visibilità.
In un’intervista al Times, Greta ha chiarito: "Non sono interessata al denaro o alla fama. Tutto ciò che guadagno viene reinvestito in progetti ambientali. Vivo una vita semplice e cerco di ridurre il mio impatto".
La sua fondazione, registrata in Svezia, pubblica regolarmente report trasparenti sulle donazioni ricevute e sulle somme devolute. Tra i progetti sostenuti ci sono campagne per riforestare zone dell’Africa e fondi per la ricerca climatica in America Latina.
Greta, inoltre, ha spesso rifiutato offerte commerciali milionarie. Secondo The Guardian, diverse aziende hanno provato a proporle collaborazioni pubblicitarie o ruoli di testimonial green, ma lei ha sempre risposto con un secco no.
Naturalmente, una figura così esposta non può evitare le polemiche. Nel 2023, Greta è stata al centro di una discussione social dopo una foto in cui appariva accanto a un’auto elettrica di lusso, una BMW i3, mentre caricava la batteria.
Alcuni utenti hanno accusato l’attivista di ipocrisia, sostenendo che "un’auto elettrica resta comunque un prodotto industriale inquinante". La risposta di Greta? Ironica come sempre:
In passato è stata criticata anche per aver viaggiato in treno o barca a vela mentre i suoi accompagnatori la seguivano in aereo per motivi logistici. Anche in quel caso, ha ribadito che l’obiettivo del suo impegno non è la perfezione personale, ma la consapevolezza collettiva.
Non sono mancate poi le polemiche politiche: da Donald Trump a Jair Bolsonaro, passando per alcuni leader europei, in molti hanno deriso o sminuito la sua figura.
Lei ha sempre risposto con sarcasmo - come quando ha aggiornato la sua bio su X a "teenager che lavora sulla gestione della rabbia" dopo un attacco di Trump.
Oggi Greta continua a viaggiare per il mondo, partecipando a manifestazioni, conferenze e progetti di educazione ambientale.
Anche se ha ridotto le apparizioni pubbliche, la sua influenza rimane enorme.
Nonostante la giovane età, ha già ricevuto oltre 15 premi internazionali, è stata nominata più volte per il Premio Nobel per la Pace e ha contribuito a riscrivere il linguaggio della politica ambientale.
Il suo vero "guadagno", come ama dire lei stessa, non è in denaro ma in cambiamento. E, guardando al seguito che ha ispirato, si direbbe che questo investimento le stia rendendo benissimo.
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