02 Nov, 2025 - 13:42

Ucraina, Putin ignora Trump: è la Russia che detta le regole, ma l'Occidente fa finta di non aver perso la guerra

Ucraina, Putin ignora Trump: è la Russia che detta le regole, ma l'Occidente fa finta di non aver perso la guerra

La guerra in Ucraina continua a ridisegnare equilibri geopolitici e strategie internazionali. Mentre Mosca consolida la propria posizione sul campo e detta i tempi del conflitto, l’Occidente sembra incapace di trasformare la retorica in risultati concreti. Il recente annullamento del vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin evidenzia come, nonostante l’impegno diplomatico americano, sia la Russia a fissare le regole del gioco.

Annullato il secondo vertice Trump-Putin

Il secondo vertice tra il presidente americano, Donald Trump, e il suo omologo russo, Vladimir Putin, è stato annullato. Con l'inizio del suo secondo mandato, Trump ha messo sul campo l'impegno diplomatico per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. A suo avviso, il conflitto non sarebbe scoppiato se fossi lui il presidente nel 2022. Anche se è impossibile dire come sarebbe stato in un scenario diverso, ora vuole essere lui l'architetto della pace in Ucraina.

Il ritorno di Trump ha segnato anche un scongelamento dei rapporti tra Washington e Mosca. La linea di contatto ristabilita ha portato anche al vertice del 15 agosto 2025 in Alaska.

Mentre gli sforzi diplomatici non hanno portato ad un progresso stravolgente, l'annuncio di un secondo incontro tra Putin e Trump indicava un impegno intensificato in corso.

Tuttavia, negli ultimi giorni di ottobre è arrivata la notizia che il vertice è saltato. Le tensioni sono aggravate anche dalle nuove sanzioni annunciate da Washington verso i due colossi petroliferi russi.

Il vertice programmato non avverrà almeno nel futuro immediato a causa della ferma posizione di Mosca sulle richieste nei confronti dell’Ucraina.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato il 2 novembre che per risolvere la situazione in Ucraina serve un lavoro meticoloso, invece di un nuovo incontro tra i due leader.

Russia-Ucraina, le ferme divergenze

Ormai è noto che Kiev e Mosca hanno profonde divergenze sulla tabella di marcia da seguire per raggiungere un accordo.

Per comprendere le richieste russe, basti ricordare il memorandum consegnato all'Ucraina durante i colloqui avvenuti il 2 giugno a Istanbul: tra queste, richieste territoriali e la non adesione dell'Ucraina alla Nato.

Mentre Kiev e i suoi alleati insistono per un cessate il fuoco prima di raggiungere un accordo, Mosca respinge questa proposta.

La guerra sul terreno: il fronte di Pokrovsk

Nel frattempo, la guerra si avvicina al quarto anno di combattimenti. Uno dei fronti più caldi è quello di Pokrovsk, una città di importanza strategica situata nell'Ucraina orientale.

L'offensiva russa per ottenere il controllo di questo hub logistico è iniziata nell'estate del 2024. Le forze russe si avvicinano a questa via di rifornimento cruciale per le forze ucraine, che si sono dispiegate per proteggere le principali linee di rifornimento.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha infatti sottolineato che la protezione di Pokrovsk rappresenta una “priorità assoluta”. La città, cruciale per trasporti e rifornimenti, ha un ruolo determinante: la sua caduta potrebbe facilitare le operazioni russe volte a controllare l’intera regione.

Kiev teme inoltre che la presa di Pokrovsk fornirebbe a Mosca un argomento per dimostrare agli Stati Uniti il successo della loro offensiva, con l’obiettivo di convincere l’Occidente a cedere alle richieste russe, anche a costo di rinunciare a posizioni strategiche chiave.

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