03 Nov, 2025 - 10:52

Chi è Giacomo Frasconà Filaro, il 20enne “dall’aria pulita” fermato per l’omicidio di Capizzi

Chi è Giacomo Frasconà Filaro, il 20enne “dall’aria pulita” fermato per l’omicidio di Capizzi

Una faccia apparentemente innocua, "pulita", ma la fedina penale già sporca a 20 anni. Giacomo Frasconà Filaro, ritenuto responsabile dell'omicidio di Giuseppe Di Dio, ucciso a 16 anni a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi, nel Messinese, era da tempo conosciuto dalle autorità. Per questo, in paese, c'è chi parla oggi di "tragedia annunciata".

Sabato scorso, poco dopo le 22, si è recato insieme al padre di 48 anni e al fratello di 18 in via Roma, seminando il panico con una pistola dalla matricola abrasa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, stava cercando un giovane con cui aveva litigato mesi fa. Per errore, però, ha colpito due persone che non c'entravano nulla. Tra loro, Giuseppe, raggiunto da un proiettile al collo e morto poco dopo.

"Aria pulita e vita da gangster": chi è Giacomo Frasconà Filaro

Qualcuno lo ha definito un "gangster di provincia". Giacomo Frasconà Filaro era conosciuto, infatti, per l'atteggiamento aggressivo e i frequenti scontri verbali e fisici.

"Girava spesso armato, si vantava di avere pistole e non si faceva scrupoli a minacciare", raccontano i residenti. Il padre Antonio e il fratello Mario, indagati insieme a lui, sono stati raggiunti dai carabinieri poche ore dopo l'omicidio, mentre erano a cena.

Dopo aver sparato, come se niente fosse, sarebbero tornati a casa a mangiare. "Hanno precedenti penali e un atteggiamento di sfida verso le istituzioni", ha spiegato il sindaco di Capizzi, Leonardo Giuseppe Principato Trosso.

Solo due giorni prima dell'agguato erano stati sottoposti a dei controlli "perché sospettati di nascondere armi". Tra queste, con ogni probabilità, anche quella utilizzata per sparare i colpi che hanno ucciso il 16enne. 

L'omicidio di Giuseppe Di Dio a Capizzi, nel Messinese

La tragedia si è consumata la sera del primo novembre, mentre Capizzi era in festa. Giuseppe si trovava insieme ad alcuni amici in via Roma, in attesa di un compleanno, quando Giacomo è sceso dall'auto di famiglia e ha aperto il fuoco.

Dei colpi sparati - almeno quattro, in totale -, alcuni sarebbero andati a vuoto, altri hanno preso Giuseppe Di Dio e un suo amico di 22 anni, poi ricoverato all'ospedale di Nicosia. Il ragazzo, ferito al collo, è morto poco dopo davanti alla guardia medica intervenuta sul posto.

Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, l'obiettivo era un altro: un ragazzo con cui Frasconà avrebbe avuto una lite culminata in denuncia nelle settimane scorse. Ora sia lui che il padre e il fratello sono accusati di omicidio, tentato omicidio, detenzione abusiva di arma da fuoco, lesioni personali e ricettazione.

Una tragedia annunciata? Sgomenta la comunità locale

Tra i tanti che hanno espresso il loro cordoglio alla famiglia della vittima, c'è chi parla apertamente di "tragedia annunciata". I fratelli Frasconà erano da tempo un pericolo noto, soprattutto dopo l'incendio appiccato nel 2023 all'ingresso della locale caserma dei carabinieri.

"Nessuno aveva il coraggio di affrontarli", ha raccontato un residente. Anche per questo, sostiene qualcuno, Giuseppe è morto. 16 anni appena compiuti, frequentava l'Istituto alberghiero di Troina, sognando di lavorare nella ristorazione. Nel tempo libero aiutava il padre nell'azienda agricola di famiglia.

"Era un ragazzo speciale, altruista", hanno ricordato gli insegnanti. La notizia della sua morte ha lasciato tutti sgomenti. Per il giorno dei funerali, sarà proclamato il lutto cittadino. 

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