Octay Stroici era l’operaio di 66 anni morto nel tragico crollo della Torre dei Conti a Roma il 3 novembre 2025, un evento che ha commosso l’Italia e acceso i riflettori sulle condizioni di sicurezza nei cantieri.
Octay Stroici aveva 66 anni ed era di origine rumena, nato a Suceava e residente da diversi anni in provincia di Roma, precisamente a Monterotondo.
Da tempo lavorava come manovale e il suo impegno lo conduceva spesso in cantieri impegnativi, come quello della storica Torre dei Conti ai Fori Imperiali, dove si stava eseguendo un restauro da oltre sette milioni di euro.
Al momento del dramma, la moglie di Octay ha assistito personalmente alle lunghe operazioni di soccorso, supportata dall’ambasciatrice di Bucarest Gabriela Dancau.
Il sentimento di dolore e solidarietà che ha travolto la famiglia Stroici è stato espresso pubblicamente dalle istituzioni e dalla gente, ma nei dettagli emersi dalla stampa non sono stati citati in modo chiaro figli o particolari sulla composizione familiare.
La comunità rumena, insieme ai colleghi, si è stretta attorno alla vedova in queste ore difficili.
L’incidente è avvenuto durante le operazioni di ristrutturazione della Torre dei Conti, in largo Corrado Ricci.
La mattina del 3 novembre, poco dopo le 11:20, una porzione della struttura è improvvisamente crollata: Stroici è rimasto intrappolato sotto le macerie per più di undici ore, mentre altri quattro lavoratori inizialmente bloccati sono stati salvati quasi subito.
I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente, scoprendo e mantenendo viva l’interazione con l’operaio, fino a un secondo cedimento strutturale che ha aggravato le condizioni di Stroici.
Una volta estratto, Octay Stroici è stato immediatamente portato in ambulanza, dove ha subito un arresto cardiocircolatorio — i soccorritori hanno tentato per circa un’ora di rianimarlo, sia sul posto che al Policlinico Umberto I — ma purtroppo il suo cuore non ha ripreso a battere.
Il decesso è stato constatato a mezzanotte e venti, al termine di una giornata drammatica, ricordata con commozione dalle istituzioni, dalla comunità rumena e da tutta Roma.
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