A quasi quattro anni dall’inizio, la guerra in Ucraina si è trasformata in una spirale senza fine, dove le speranze di un cessate il fuoco si scontrano con le realtà di un conflitto logorante. In un'intervista a Tag24, il giornalista Alberto Negri, tra le voci più autorevoli della politica estera in Italia, svela le ragioni che rendono il futuro di Kiev sempre più incerto e i veri ostacoli alla risoluzione della crisi.
La guerra in Ucraina, iniziata nel febbraio del 2022, rischia di protrarsi oltre il quarto anno di combattimenti se non verrà trovata una soluzione.
"Probabilmente chi l'ha intrapresa, cioè Putin e la Russia, pensavano di farla durare poche settimane, forse un paio di settimane non di più perché il primo obiettivo di Putin era l'abbattimento del governo di Zelensky", ha spiegato Alberto Negri, intervistato da Tag24.it.
Negri ha evidenziato che "la guerra durerà fino a quando Zelensky sarà al potere", poiché Mosca considera il governo ucraino illegittimo, “subentrato anni dopo a quel colpo di stato del 2014 che ha estromesso il presidente filorusso, Viktor Janukovic”.
In tal senso, guardando oltre alla fornitura degli armamenti e agli aiuti degli alleati occidentali, la capacità dell’Ucraina di mantenere in campo un numero sufficiente di uomini e risorse è un elemento determinante. Il giornalista ha citato infatti come vi siano “dati di diserzione” che complicano ulteriormente la tenuta militare.
Alberto Negri osserva che la guerra non si limita più all’Ucraina ma si è già estesa a livello globale.
Oltre alle sanzioni che coinvolgono “tre quarti del mondo”, anche incidenti come “i droni caduti in Polonia” sono segnali di un’escalation più ampia.
“La Cina sostiene Putin e questo conflitto in qualche modo avvantaggia Pechino, perché tiene impegnati europei e americani su un fronte molto ampio”, spiegando così il complesso gioco geopolitico in cui la guerra ucraina si inserisce.
Un punto centrale espresso da Negri è la discrepanza fra la narrativa mediatica occidentale e la complessità fatta di dati incerti sul campo. Il giornalista critica aspramente l’idea che l’Ucraina possa vincere il conflitto:
Alberto Negri sottolinea come “l’Ucraina aveva già vinto la sua guerra nel momento in cui era riuscita a fermare Putin alle porte di Kiev. E questo era già un successo enorme per gli ucraini”.
L'avanzata iniziale delle forze russe, era stata rallentata dalla resistenza ucraina e con il sostegno massiccio di armi da parte dell'Europa e della Nato.
Nel corso del 2024 e successivamente del 2025, l'offensiva dell'esercito di Mosca ha riguadagnato forza. Proprio l'anno in corso è avvenuta la riconquista della regione russa di Kursk e anche un avanzata in diverse regioni come quelle di Luhansk e Donetsk. L'esercito di Mosca ha raggiunto anche un'altra area avanzando nella direazione della città di Dnipropetrovsk.
Sempre il 2025 è stato l’anno della diplomazia con un Trump che rivendicava di riuscire a porre fine ai combattimenti in tempi brevissimi. L’impegno messo sul campo ha invece messo nero su bianco le profonde divergenze di Mosca e Kiev e quanto sia complessa la questione.
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