L’Unione Europea osserva con crescente attenzione il cammino dell’Ucraina verso l’adesione, mettendo la lotta alla corruzione al centro del dibattito. Dopo una legge controversa che aveva messo in discussione l’autonomia delle agenzie anticorruzione, Zelensky ha dovuto invertire la rotta. Tuttavia, per guadagnarsi pienamente la fiducia europea dovrà compiere passi concreti e duraturi.
Mentre l'Unione Europea discute l'ipotesi di un nuovo piano di allargamento per l'adesione di Moldavia, Montenegro e Ucraina, la corsia preferenziale per i candidati non significherà abbassare la guardia sulle riforme.
Bruxelles monitora con attenzione i progressi dell'Ucraina nel processo di integrazione, in particolare per quanto riguarda la lotta alla corruzione.
Un nuovo rapporto dettagliato afferma che, nonostante la guerra in corso, l'Ucraina continua il suo percorso verso l’adesione e dimostra impegno. Tuttavia, Kiev non deve arretrare nei suoi sforzi, soprattutto in quelle aree che hanno suscitato la contestazione di migliaia di cittadini ucraini nei mesi passati.
L'attenzione, quindi, resta concentrata sulla materia della lotta alla corruzione. Secondo il documento, la Commissaria per l’allargamento, Marta Kos, ha richiamato l’Ucraina a mantenere lo slancio delle riforme ed evitare regressioni che potrebbero compromettere il percorso di adesione.
A fine luglio 2025, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato una nuova legge molto discussa, che metteva in dubbio l'autonomia degli organismi anticorruzione.
Secondo questa norma, l'Ufficio Nazionale Anticorruzione (NABU) e la Procura Specializzata Anticorruzione (SAPO) sarebbero dovuti passare sotto il controllo diretto della Procura Generale. Le criticità erano due: la prima riguardava il fatto che questi organismi erano stati istituiti dopo la Rivoluzione di Maidan del 2014 ed indicano un importante impegno sulla materia; la seconda, che la riorganizzazione avrebbe posto tali agenzie sotto l’autorità di una figura nominata politicamente.
Inoltre, il rischio di indebolire la lotta alla corruzione potrebbe aver avuto un peso sul cammino di Kiev verso l’UE.
Di fronte alle pressioni interne e internazionali, Zelensky ha annunciato un dietrofront, proponendo un nuovo disegno di legge per restaurare l’indipendenza degli organismi anticorruzione.
Questo episodio, dunque, non è passato inosservato a Bruxelles, che continua a monitorare attentamente la situazione.
In un post su X, Zelensky ha dichiarato che “l'Ucraina continua a riformarsi e trasformarsi secondo gli standard europei”, accogliendo con favore la valutazione della Commissione Europea.
Il presidente ucraino ha aggiunto:
Le parole di Zelensky mirano a rafforzare la fiducia dell’opinione pubblica ucraina e dei partner europei nel processo di adesione. Tuttavia, non ha fornito alcun commento specifico sulle criticità sollevate.
The European Commission’s Enlargement Package Report confirms: Ukraine is confidently moving toward EU membership and ready to open Clusters 1, 2, and 6.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 4, 2025
This is the best assessment to date—proof that even as we defend against Russia’s full-scale aggression, Ukraine continues to…
Il veto dell'Ungheria sull’approvazione della richiesta di adesione dell'Ucraina continua a impedire a Kiev di avviare formalmente i colloqui di ingresso nell’UE.
In parallelo, Bruxelles discute nuove modalità per facilitare l’adesione di paesi che si trovano in contesti complessi, come appunto l’Ucraina.
L’Unione Europea sta valutando strumenti meno rigidi rispetto ai tradizionali criteri di adesione. Secondo tali ipotesi, i nuovi membri potrebbero non avere, almeno inizialmente, il diritto di veto fino a quando non avranno completato il percorso necessario per attuare le riforme richieste.
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