05 Nov, 2025 - 09:30

La sinistra si scandalizza, ma il governo difende chi protegge gli italiani con il nuovo "scudo penale" per le forze dell’ordine

La sinistra si scandalizza, ma il governo difende chi protegge gli italiani con il nuovo "scudo penale" per le forze dell’ordine

Difendere chi ci protegge. E’ questo il senso del nuovo ‘scudo penale’ per le forze dell’ordine attualmente allo studio del governo Meloni. 

Lo scorso anno, Fratelli d'Italia e la Lega avevano già proposto una misura simile per proteggere le forze dell'ordine, ma quella proposta fu rapidamente accantonata sotto il peso delle critiche del centrosinistra e dell'opinione pubblica. 

Oggi, a pochi mesi dal termine di quell'impasse, il governo è tornato alla carica con una nuova versione di questo strumento, rafforzando l'idea di difendere chi ogni giorno tutela la sicurezza dei cittadini. 

Non un privilegio di impunità, piuttosto una riforma dell'iscrizione automatica nel registro degli indagati per chi svolge il proprio dovere in condizioni di legittima difesa o uso legittimo delle armi.

Lo scudo penale è quasi una necessità in un Paese immerso in un'eterna emergenza sicurezza, dove le aggressioni a poliziotti e carabinieri si moltiplicano in maniera preoccupante.

Cosa prevede la proposta di scudo penale per poliziotti di Fratelli d’Italia

La nuova norma 'salva-poliziotti' proposto da Fratelli d’Italia, come si evince dalle fonti governative, non prevede una immunità assoluta o una legittimazione all'impunità, ma una forma di tutela legale che impedisca l'iscrizione automatica nel registro degli indagati per gli agenti che agiscono nell'esercizio delle loro funzioni in situazioni di forte stress e pericolo.

La proposta di legge sarà presentata oggi ed è firmata dai deputati Galeazzo Bignami, Giampiero Maiorano, Fabio Rampelli, Maria Carolina Varchi e Antonio Baldelli.

Si tratta di ridurre le ripercussioni immediate sul piano giudiziario per atti compiuti in servizio, soprattutto quando si tratta di difendere l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.

L'obiettivo è garantire una presunzione di legittimità agli interventi degli operatori della sicurezza, evitando che diventino "marchi d'infamia" o condanne anticipate che pregiudichino il loro ruolo e la loro serenità lavorativa. 

Si cerca, quindi, di evitare il ricorso a processi che rallentino l'efficienza delle forze dell'ordine e che scoraggino interventi decisivi contro chi minaccia la sicurezza del Paese.

Le reazioni del centrosinistra: propaganda senza risorse

Il centrosinistra in passato ha attaccato duramente la proposta, accusando il governo di usare lo scudo penale come strumento di propaganda per guadagnare consenso tra l'elettorato di centrodestra senza però sostenere concretamente le forze dell'ordine.

Negli ultimi giorni, ad esempio, una delle principali accuse mosse dal centrosinistra al governo è proprio quella di non aver stanziato fondi a sufficienza per le forze dell’ordine nella legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento.

È questa la linea sostenuta, ad esempio, da Elly Schlein e dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle.
Si parla di una "mancanza di coerenza" tra i proclami di protezione e la scarsità di risorse per aumenti salariali, dotazioni di sicurezza e formazione.

Inoltre, le critiche si concentrano sul rischio che lo scudo penale possa tradursi in una sorta di impunità che indebolisce il controllo giudiziario e rischia di creare spazi per abusi nei confronti dei cittadini.

Secondo la senatrice del Movimento 5 Stelle Dolores Bevilacqua, la proposta è l’ennesimo tentativo del governo di polarizzare il dibattito.

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“Le forze dell’ordine si sentirebbero più garantite da provvedimenti tipo quelli che prevedono la body-cam in modo che si possa dimostrare cosa sta succedendo. Il tema è un altro il governo gioca sempre a contrapporre gli interessi confliggenti: da un lato ci sono le forze dell’ordine e dall’altro quelli che sono contro le forze dell’ordine. Non va bene il governo deve dare sicurezza non criminalizzando.”

Basta processi ai poliziotti: il governo ridà lo scudo a chi ci protegge

Negli ultimi anni, diverse forze dell'ordine italiane si sono trovate coinvolte in indagini a seguito di interventi effettuati per prevenire situazioni di pericolo e mantenere l’ordine pubblico.

Nonostante agissero nel pieno rispetto del loro dovere, molti agenti sono stati iscritti automaticamente nel registro degli indagati, spesso solo per aver usato la forza nelle manifestazioni o in operazioni contro la criminalità.

Questi casi hanno generato un clima di incertezza e difficoltà operative, perché ogni azione rischia di trasformarsi in un procedimento giudiziario, anche se poi molte di queste indagini si concludono con archiviazioni o assoluzioni.

Il risultato è una crescente pressione sulle forze dell’ordine.

In un'Italia dove la sicurezza è sempre più un’emergenza, lo scudo penale per le forze dell'ordine rappresenta una risposta necessaria per rafforzare la dignità e la sicurezza degli operatori. 

Difendere chi ci difende significa anche riconoscere il ruolo irrinunciabile delle forze dell'ordine, in un paese dove la sicurezza è una priorità di stato e un valore patriottico irrinunciabile.

La sfida ora sarà far sì che a queste tutele corrispondano anche risorse concrete e un impegno serio sul fronte della sicurezza.

 

 

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