Vanno avanti le indagini della Procura di Brescia sul cosiddetto "sistema Pavia". Nel mirino, gli ex magistrati Pietro Paolo Mazza e Mario Venditti, accusati di corruzione e peculato. Gli inquirenti cercano nei dispositivi informatici sequestrati parole chiave come "Alberto Marchesi", "Angelo Ciocca", "Campione d'Italia", "Saint Vincent" e "Diasorin", società farmaceutica di cui Mazza si è occupato a Pavia. Parole, nomi soprattutto, che compaiono anche nel secondo memoriale scritto da Cleo Kolundra Stefanescu, nipote di Flavius Savu, secondo cui ci sarebbe un collegamento tra l'omicidio Poggi e il Santuario della Madonna della Bozzola.
Le parole chiave cercate nei dispositivi informatici sequestrati a Mazza servirebbero agli inquirenti per ricostruire eventuali contatti del magistrato con soggetti esterni: fra tutti, appunto, Alberto Marchesi - imprenditore agricolo e compagno di cella di Stefanescu - e Angelo Ciocca, ex eurodeputato della Lega.
Secondo l'accusa, Mazza potrebbe aver ricevuto - come Venditti - vantaggi personali, tra cui pranzi gratuiti, acquisto e manutenzione di auto a prezzi ridotti, in cambio di favori ad aziende in ambito giudiziario. Come il noleggio di apparati di intercettazione e auto in misura "ritenuta incongrua rispetto alle esigenze investigative".
Attività che, secondo le difese, sarebbero invece da considerarsi senza alcuna utilità indebita. Per gli avvocati Massimo Di Noia e Fabrizio Testa (Mazza) e Domenico Aiello (Venditti) - che parlano di "un'indagine a strascico", volta a riesaminare il lavoro della Procura pavese oltre il presunto reato - i due magistrati sono parti lese.
Marchesi, Ciocca, Mazza, Venditti. Nomi che compaiono anche nel secondo memoriale scritto in carcere da Stefanescu, datato 20 giugno 2025 e diffuso il 4 novembre 2025 dalla trasmissione "Ignoto X", condotta da Pino Rinaldi su La7.
In alto, l'estratto della puntata della trasmissione "Ignoto X" in cui si parla del memoriale choc sul "sistema Pavia" - 4 novembre 2025.
Il nipote di Savu, giù autore di un primo memoriale in cui si collegava l'omicidio Poggi a un presunto giro illecito del Santuario della Bozzola, scrive in pratica di aver appreso alcune dinamiche del "sistema Pavia" proprio da Marchesi, con cui era detenuto.
Racconta di conversazioni in cui l'imprenditore gli avrebbe parlato di favori e regali fatti ai magistrati: legna, vino, prodotti agricoli, lavori di disinfestazione, fino a uscite al casinò. Cita l'ex ufficiale della polizia giudiziaria Silvio Sapone, perquisito nelle nuove indagini su Andrea Sempio, sostenendo che sapesse "vita, morte e miracoli di tutti i pm da 30 anni".
Parla di presunti accordi tra Ciocca e Venditti per la presidenza del casinò di Campione e di un forte potere decisionale di Venditti sulle indagini:
E ancora, riporta:
Dichiarazioni che dovranno ovviamente essere verificate. E che vanno quindi considerate con cautela: ad oggi, non costituiscono prova di quanto potrebbe essere accaduto, che sarà invece accertato dalle indagini in corso.
Il "sistema Pavia" è al centro di un filone legato direttamente al caso di Garlasco. Filone in cui lo stesso Venditti risulta indagato per corruzione in atti giudiziari. L'ipotesi è che abbia ricevuto denaro (circa 20-30 mila euro) in cambio della richiesta di archiviazione della posizione di Sempio nel 2017, anno della prima inchiesta per omicidio a suo carico. Anche il padre del 37enne risulta indagato per corruzione. Entrambi si dichiarano fin dall'inizio estranei ai fatti. Si attendono ora ulteriori sviluppi.
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