Basta buonismo e ipocrisie sull’immigrazione: la Lega di Matteo Salvini torna all’attacco con una proposta che divide ma fa discutere.
L’idea è semplice: chi rispetta le regole resta, chi delinque torna a casa. Un “permesso di soggiorno a punti” per separare gli onesti dai criminali e ridare sicurezza agli italiani.
Mentre la sinistra si indigna, i numeri della criminalità straniera raccontano una realtà difficile da negare. E la domanda che molti si pongono è: perché dobbiamo continuare a tollerare chi abusa dell’ospitalità?
La Lega rilancia con forza l’introduzione di un “permesso di soggiorno a punti”, un sistema ispirato alla patente di guida, dove a ogni reato o infrazione commessa da uno straniero corrisponde la perdita di punti.
Chi scende sotto la soglia minima perde il diritto di restare in Italia e viene rimpatriato. Un meccanismo che, nelle intenzioni del Carroccio, metterebbe fine ad anni di lassismo e alla sensazione di impunità che molti cittadini percepiscono.
Spiega il senatore della Lega, Massimiliano Romeo che poi aggiunge:
#Romeo (#Lega): "Stiamo lavorando a un pacchetto sicurezza che introduca novità sul tema dell'integrazione. Dobbiamo responsabilizzare gli extracomunitari, lavoriamo anche alla tutela legale delle forze dell'ordine e alla riforma delle forze di polizia locale" pic.twitter.com/ECMwuOkmov
— Tag24.it (@Tag24news) November 4, 2025
Salvini, intervenuto in più occasioni sugli schermi televisivi, ha focalizzato la sua critica soprattutto sul fatto che chi ha commesso reati dovrebbe scontare la pena nel Paese di origine per non gravare sulle spese pubbliche italiane legate alla detenzione.
La proposta ha già acceso un acceso dibattito politico e mediatico, alimentato anche da episodi di cronaca che rilanciano la percezione pubblica dell’aumento dell’allarme sicurezza.
Nel 2024 si sono registrati 2,38 milioni di reati, di cui un'incidenza del 34,7% è riconducibile a cittadini stranieri, che rappresentano poco più del 9% della popolazione residente complessiva.
Più di sei arresti su dieci per reati predatori riguardano stranieri, con una predominanza di irregolari che commettono circa il 70% dei reati attribuibili agli immigrati.
Le categorie di reato maggiormente commesse da stranieri sono furti con strappo, rapine e furti con destrezza. Nelle grandi città come Milano, Roma e Firenze si concentra quasi un quarto degli illeciti totali, un dato che conferma la criticità della sicurezza nelle città più popolose.
Dati che sembrano giustificare, secondo la Lega, la necessità di un sistema che premi i comportamenti virtuosi e punisca quelli criminosi con la revoca del permesso di soggiorno.
Il “permesso di soggiorno a punti” si inserisce in una strategia più ampia di remigrazione controllata e difesa dei confini.
Una misura che non punisce chi lavora e si integra, ma chi approfitta del sistema e mette in pericolo la convivenza civile.
In un’Italia dove un’ampia fetta della società è stanca di slogan sull’accoglienza e di centri di detenzione pieni, la proposta della Lega si presenta come una risposta concreta a un problema che la politica “progressista” preferisce ignorare.
In conclusione, la patente a punti per gli immigrati è una proposta che riflette la crescente attenzione verso il tema sicurezza con un approccio che si scontra con sensibilità diverse, ma che per molti rappresenta un passo necessario per una gestione più efficace dell’immigrazione e per una vera politica di remigrazione, sostenuta da dati che evidenziano una situazione che molti elettori percepiscono come emergenziale.
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