Il veto imposto dall'Ungheria sull'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea continua a far discutere. Mentre l'Ucraina spinge con determinazione per diventare membro a pieno titolo del blocco, come simbolo di resistenza e sicurezza, Budapest mantiene la propria opposizione per motivi strategici e rivendicazioni interne, sostenendo che l’ingresso di Kiev trascinerebbe l’Europa in un conflitto più ampio. Questa tensione evidenzia le profonde divergenze sul futuro dell’allargamento europeo.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha criticato duramente il primo ministro ungherese, Viktor Orban. Le parole di Zelensky sono state pronunciate il 4 novembre 2025, durante il vertice di Euronews sull'allargamento dell'UE.
Budapest ha imposto il veto sull'adesione dell'Ucraina. La questione continua a scatenare scintille tra i due leader.
Il leader ucraino ha utilizzato parole durissime contro Orban per aver sostenuto il presidente russo, Vladimir Putin, bloccando così il percorso dell’Ucraina verso l’UE.
Budapest ha giò giustificato la propria posizione appellandosi ad una consultazione nazionale non vincolante, sfavorevole all’adesione ucraina, e a ragioni strategiche che, secondo Orban, potrebbero trascinare l’Europa in un conflitto più ampio. La decisione ha suscitato indignazione tra gli altri stati membri, i quali considerano invece l’ingresso di Kiev una garanzia di sicurezza e stabilità per il paese.
L'Ucraina ha ottenuto lo status di candidato nel giugno 2022 e ha avviato i negoziati formali di adesione nel dicembre 2023.
La strada di Kiev verso l'adesione continua ancora. Infatti, il 4 novembre, la Commissione europea ha annunciato la valutazione sui candidati. Pur trovandosi su una nuova strada per diventare un futuro membro del blocco, l'Ucraina dovrà fare attenzione a diverse sfide, tra cui, per esempio, il tema della corruzione.
Volodymyr Zelensky ha inoltre sottolineato che l’Ucraina aspira a diventare membro “a pieno titolo” dell’Unione, con gli stessi diritti degli altri stati membri, e non accetterà una posizione di “mezzo membro” o subordinata.
Il presidente ucraino ha così respinto le recenti ipotesi di un'adesione precoce senza un immediato diritto di veto. Secondo tali ipotesi, i nuovi membri potrebbero accedere al diritto di veto solo dopo il completamento del percorso di adesione. Questa proposta è invece favorevole a Budapest. Secondo i critici, invece, rischia di creare due tipi di membri, una “serie A” e una “serie B”, generando eventualmente divisioni interne.
Il premier ungherese ha replicato alle parole di Zelensky respingendo le posizioni del leader ucraino. Orban ha sottolineato il contributo dell'Ungheria negli aiuti umanitari all'Ucraina, ma ha ribadito le sue posizioni contrarie all'adesione del paese all'UE.
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