La città di New York ha eletto per la prima volta nella sua storia un sindaco musulmano. Un’elezione, quella di Zohran Mamdani che ha suscitato reazioni contrastanti anche al di fuori dei confini degli Stati Uniti.
Tante le reazioni entusiaste, a cui tuttavia si affiancano quelle preoccupate di chi teme un’eccessiva islamizzazione della società e della cultura occidentale.
New York è la seconda grande città simbolo della cultura e della civiltà occidentale a essere governata da un primo cittadino di religione islamica, riflesso del pluralismo e della diversità delle società contemporanee.
Naturalmente, l’elezione del sindaco di New York non ha niente a che vedere con quanto sostenuto dalle teorie complottiste, più o meno fondate che da tempo circolano in Europa e al di là dell’Atlantico.
Si tratta, tuttavia, del segno di un cambiamento dei tempi. D’altronde quasi tutti l’hanno definita una vittoria storica. Un cambiamento, però, a cui in molti in Occidente guardano con preoccupazione e diffidenza.
La cronaca politica internazionale delle ultime ore, ha riacceso il dibattito su temi controversi come il timore della progressiva islamizzazione delle istituzioni e della società. Un tema che preoccupa e che alimenta teorie secondo le quali sarebbe in corso un preciso piano di islamizzazione della società occidentale.
Nel complesso, quindi, sebbene non esista alcun collegamento diretto tra l’elezione e le teorie del complotto, il risultato elettorale ha inevitabilmente acceso il confronto politico su queste preoccupazioni.
L’elezione del socialista Mamdani nella Grande Mela ha inevitabilmente scatenato reazioni anche in Italia. Entusiastiche a sinistra, un po' meno nel centrodestra.
Ieri l’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci, ha pubblicato un tweet che ha fatto molto discutere:
Ha scritto sul suo profilo X.
Un tweet altrettanto controverso è stato quello del segretario della Lega, Matteo Salvini che ha scritto:
Primo sindaco islamico a New York. Nella città ferita l’11 settembre hanno scelto un primo cittadino socialista, pro-pal, pro-gender che ha dichiarato che serve “togliere fondi alla polizia”, “non dovrebbero esistere i miliardari”, e nel 2021 aveva persino strizzato l’occhio… pic.twitter.com/iQkIDexTJR
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 5, 2025
Il capogruppo al Senato della Lega, Massimiliano Romeo, intercettato dall’inviato di Tag24.it, Lorenzo Brancati, ha commentato, invece, così:
Romeo ha poi precisato che la sua era una battuta e ha chiarito:
In Italia la Lega è in prima fila nel denunciare il pericolo di islamizzazione della società italiana ed europea. Su posizioni simili, anche se più moderate, anche Fratelli d’Italia che ha recentemente presentato, con la deputata Sara Kelany, una proposta di legge contro il separatismo islamico.
Il rischio denunciato in più occasioni dal centrodestra italiano anche in Europa è la diffusione e l’imposizione della sharia e della cultura islamica anche nella società occidentale. In molte città europee è già una realtà con la presenza di interi quartieri dove la legge dello Stato non entra.
I segnali dell’avanzare di questo piano, per chi vuole coglierli, sarebbero numerosi: dalla crescente presenza di esponenti della comunità islamica nelle istituzioni di diversi paesi UE, agli allarmi lanciati dai report dei servizi segreti di mezza Europa. Nei mesi scorsi fece molto scalpore ad esempio, il dossier degli 007 francesi che ha svelato l’esistenza di un piano dei Fratelli Musulmani per introdurre gradualmente la sharia in Francia ed Europa.
Secondo il rapporto, il movimento starebbe attuando un'ampia strategia di proselitismo attraverso moschee, scuole, centri culturali e social media, con l’obiettivo di influenzare la politica e la società.
Il rapporto ha suscitato forte preoccupazione in Francia e in altri Paesi europei, portando il presidente Macron a convocare il Consiglio di Difesa. In Francia, i Fratelli Musulmani controllerebbero centinaia di istituti religiosi e culturali, con legami anche con ambienti politici.
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