Nella tranquilla serata del 3 novembre 2025, in una villa di Grignano, frazione di Rovigo, si è consumato un episodio che ha acceso nuovamente il dibattito sulla legittima difesa in Italia.
Un pensionato di 68 anni, intrappolato in casa propria, si è trovato faccia a faccia con un gruppo di ladri che avevano fatto irruzione nell’abitazione. La sua reazione è stata immediata: ha sparato ferendo uno dei malviventi, costringendo gli altri alla fuga.
Nonostante la gravità dell’evento, l’uomo non è stato indagato. La procura di Rovigo ha aperto un’inchiesta contro ignoti per tentata rapina aggravata, senza coinvolgerlo a titolo di responsabilità penale.
Ma cosa rende possibile questa decisione?
La spiegazione risiede nelle nuove normative sulla legittima difesa domiciliare approvate nel 2019 su impulso della Lega e successivamente rafforzate con ulteriori disposizioni nel 2025.
La nuova legge tutela chi reagisce contro un’intrusione nella propria casa o luogo di lavoro in situazioni di pericolo immediato.
Un risultato grazie alle norme volute dalla Lega, a tutela dei cittadini perbene. Come sosteniamo da anni, la difesa è sempre legittima. pic.twitter.com/YgnmRBI6TL
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 5, 2025
In particolare, la legge stabilisce che chi usa la forza per difendere la propria vita, incolumità o beni, non è punibile purché l’azione sia proporzionata e avvenga durante uno stato di grave turbamento dovuto alla minaccia improvvisa.
Di fatto, la norma estende una protezione ampia e concreta a chi si difende in casa propria, riducendo drasticamente i rischi di accusa per eccesso colposo di legittima difesa.
Nel caso di Rovigo, la Questura ha confermato l’immediato rischio corso dal proprietario di casa e la proporzionalità della sua reazione, rendendo evidente come la legge tuteli esplicitamente il suo comportamento.
La norma ha provocato anche un dibattito sulla proporzionalità e sul confine tra legittima difesa e uso improprio delle armi, ma le prime interpretazioni giurisprudenziali indicano un aumento della tutela per i cittadini in situazioni di invasione domiciliare.
Al momento, il pensionato non rischia alcuna incriminazione penale grazie alla legge di recente introduzione.
L’inchiesta infatti è rivolta solo contro ignoti, ovvero contro i rapinatori non identificati. L’uomo che ha sparato non è accusato né indagato, dato che la sua azione è considerata legittima difesa in senso stretto. Se le indagini confermeranno la correttezza della dinamica, non ci sarà motivo di procedere contro di lui.
Per ora la legge offre una copertura praticamente totale a chi si difende nella propria abitazione in modo proporzionato al pericolo.
La difesa è sempre legittima pic.twitter.com/HdTRNhjmj2
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) November 5, 2025
L’episodio di Grignano Polesine riflette anche una più generale tendenza in Italia: la crescita del numero di cittadini che scelgono di armarsi per legittima difesa.
Il Censis riferisce che quasi 5 milioni di italiani possiede almeno un’arma da fuoco, e la quota è in costante crescita anno su anno.
L’episodio di Rovigo è emblematico di un’Italia che sta cambiando l’approccio alla sicurezza domestica e alla legittima difesa, intrecciando giustizia, diritto e percezione sociale in un tema profondamente sentito.
Come rileva il rapporto Censis, cresce il numero di italiani che scelgono di armarsi, legittimando l’autodifesa come risposta a una sicurezza percepita come carente. La maggioranza vive nella paura costante di furti e aggressioni, tanto che l’unica soluzione percepita è proteggersi da sé, abbandonando ogni ingenua attesa dalle istituzioni.
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