L’ex oligarca russo in esilio e oppositore del Cremlino, Mikhail Khodorkovsky, ha lanciato un chiaro monito all’Europa: prepararsi ad un confronto duraturo, una sorta di “Seconda Guerra Fredda”, che potrebbe protrarsi per almeno un decennio.
In un’intervista rilasciata a Politico il 7 novembre 2025, Khodorkovsky analizza i rischi di un’escalation tra Russia e Occidente, ribadendo come la narrativa “imperialista-militare” che il presidente russo, Vladimir Putin, ha imposto in Russia non verrà superata facilmente. Lo scenario che prospetta è quello di una lunga fase di scontri ibridi e geopolitici che mettono a serio rischio la pace globale.
In un'intervista rilasciata a Politico, Mikhail Khodorkovsky descrive questo nuovo stallo come una guerra fredda moderna, caratterizzata dall’assenza di un confronto diretto ma dominata da azioni di destabilizzazione, guerra ibrida, scontro politico e crisi economiche. Indica quindi uno scenario simile a quello degli anni di guerra fredda, durata quasi mezzo secolo, a prescindere da come si svilupperà il conflitto in Ucraina.
L’Europa, nelle sue parole, deve prepararsi a un periodo di tensioni e incertezze che potrebbero durare almeno dieci anni.
Mikhail Khodorkovsky si mostra critico rispetto all’efficacia militare della campagna ucraina basata sull’uso massiccio di droni contro infrastrutture russe, in particolare le raffinerie. Sottolinea che, nonostante la potenza dei droni, i danni provocati restano estremamente limitati rispetto alla scala delle installazioni russe.
Allo stesso modo, mette in discussione anche l’efficacia delle sanzioni occidentali sull’economia russa, sostenendo che, pur esercitando una certa pressione, non hanno avuto un impatto realmente significativo.
Secondo Khodorkovsky, in realtà, l’unica occasione in cui sarebbe stato realistico spezzare il potere di Vladimir Putin si era presentata nei primi due anni successivi all’inizio della guerra in Ucraina, vale a dire nel caso in cui la Russia avesse subito una sconfitta militare decisiva in Ucraina.
Mikhail Khodorkovsky, nato nel 1963 a Mosca, è un ex magnate del petrolio.
Un tempo l’uomo più ricco del paese e proprietario del colosso Yukos, Khodorkovsky è stato arrestato nel 2003 per frode fiscale. Ha trascorso 10 anni in una prigione siberiana ed è stato graziato e liberato nel 2013. Oggi vive in esilio a Londra ed è uno degli oppositori più famosi del regime di Putin.
Nel 2025, il Servizio federale di sicurezza russo (FSB) ha reso noto di aver avviato un procedimento penale nei confronti di Khodorkovsky. Le accuse riguardano le attività del cosiddetto Comitato russo contro la guerra, un’organizzazione sostenuta dallo stesso Khodorkovsky e schierata contro il conflitto in Ucraina.
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