Un video del 2021, in questi giorni, è tornato prepotentemente alla ribalta: mostra Nicola Gratteri, noto procuratore di Napoli, dichiararsi apertamente a favore del sorteggio per la composizione del Consiglio Superiore della Magistratura. A favore, quindi, di un pezzo importante della riforma Nordio che la prossima primavera sarà sottoposta a referendum.
Il video è stato estrapolato da una puntata di "Otto e mezzo", la trasmissione condotta da Lilli Gruber su La7.
Gratteri affermava che “l'unica via d'uscita per dare meno poteri alle correnti è il sorteggio”.
Fatto sta che questa posizione ora è in netto contrasto con il suo attuale atteggiamento: il Procuratore di Napoli è il testimonial numero uno del no alla riforma Nordio. Che prevede, per l'appunto, il sorteggio per la composizione del Csm.
La domanda se Nicola Gratteri sia un testimonial improvvisato per il no alla riforma Nordio, quindi, è più che lecita.
Nonostante il suo passato favorevole al sorteggio per il Csm, il Procuratore di Napoli è diventato uno dei volti più noti e autorevoli del fronte del no alla riforma della giustizia promossa dal ministro Carlo Nordio.
Certo: il motivo principale sta nella separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e magistrati giudicanti.
Gratteri si dice contro il fatto che la riforma voglia “spacchettarle”: secondo lui, si verrebbe a creare una disparità di potere e di indebolirebbe la funzione del pubblico ministero nei confronti dell’esecutivo.
Ma non solo: Gratteri sostiene anche che la riforma Nordio, pur contenendo il sorteggio, abbia delle implicazioni negative anche per l'organo di autogoverno delle toghe.
Per il procuratore, il sorteggio è stato sempre solo un pezzo del puzzle, e non basta da solo a giustificare un’approvazione totale della riforma.
Chi ha ripescato il video di Gratteri pro sorteggio al Csm
Ma chi è stato a ripescare il video in cui Gratteri si diceva a favore del sorteggiio per comporre il Csm e disarticolare nello stesso momento le correnti politiche interne alla magistratura?
A fare questo lavoro ci ha pensato la Fondazione Einaudi, il centro di ricerca che promuove la conoscenza e la diffusione del pensiero liberale costituita nel 1962 da Giovanni Malagodi
Ma le sorprese, per così dire, non finiscono qui: sempre in quella puntata di "Otto e mezzo" Gratteri sostenne che un sondaggio avesse rilevato che ben il 41% delle toghe sarebbe in realtà favorevole a dividere le carriere di giudizi e pubblici ministeri.
Quattro anni dopo, però, il cuore del Procuratore batte in un altro lato.
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