07 Nov, 2025 - 21:05

Trump riscrive le regole, Orban potrebbe mantenere il gas russo: l’Europa messa spalle al muro

Trump riscrive le regole, Orban potrebbe mantenere il gas russo: l’Europa messa spalle al muro

L'incontro del presidente americano, Donald Trump, e del primo ministro ungherese, Viktor Orban, tenutosi alla Casa Bianca, segna una possibile esenzione dalla politica occidentale volta a porre fine all'acquisto di gas russo. Un eventuale via libera di Trump metterebbe Bruxelles sotto pressione, sfidando la linea tesa alla coesione contro Mosca.

Trump valuta l’esenzione per l’Ungheria dalle sanzioni

Nel corso del bilaterale avvenuto il 7 novembre 2025 alla Casa Bianca con Viktor Orban, Trump ha affermato di star considerando la possibilità di concedere all’Ungheria un’esenzione dalle sanzioni sul petrolio e sul gas provenienti dalla Russia.

“Certo, ci stiamo pensando, perché è molto difficile per lui ottenere petrolio e gas da altre aree”, ha spiegato Trump riferendosi a Orban.

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Non hanno il vantaggio di avere il mare, non hanno porti, ed è quindi complicato per loro reperire queste risorse altrove.

Questa posizione apre uno scenario inedito nella gestione delle sanzioni verso Mosca, andando incontro alla richiesta esplicita di Budapest, fortemente dipendente dalle forniture energetiche russe.

Il rapporto tra Donald Trump e Viktor Orban rappresenta un modello di leadership sovranista e pragmatica. Il possibile mantenimento delle forniture energetiche russe per l’Ungheria, con il benestare di Trump, rappresenterebbe un cambio di paradigma nelle relazioni transatlantiche e un duro colpo alla linea europea di fermezza sulle sanzioni. Orban, da parte sua, gioca con successo questa “variabile” nel complesso scacchiere internazionale, guadagnando spazio e potere contro Bruxelles.

È importante sottolineare come questa possibile esenzione non sia soltanto una questione energetica, ma anche geopolitica: Trump sta di fatto riscrivendo le regole internazionali.

Trump omaggia Orban per le sue politiche sull’immigrazione

Il presidente americano ha inoltre lodato le misure restrittive adottate da Viktor Orban contro l’immigrazione in Ungheria.

“Penso che dovrebbero rispettare l'Ungheria e rispettare questo leader molto, molto fortemente, perché ha avuto ragione sull'immigrazione”, ha detto Trump.

Questa chiara approvazione ribadisce la sintonia politica tra i due leader. Con l'inizio del suo secondo mandato, anche Donald Trump ha messo sul campo una linea di politica d'immigrazione piuttosto restrittiva, accompagnata da campagne di arresti e espulsioni di immigrati privi di documenti.

Questa convergenza strategica amplia la loro alleanza oltre la dimensione energetica, disegnando un asse sovranista.

Incontro Trump-Putin a Budapest: un’opzione ancora aperta

Trump ha parlato anche di un'ipotesi di incontro con il presidente russo, Vladimir Putin, ribadendo che al momento non vede motivi validi per procedere subito a questo faccia a faccia, complice la rigidità mostrata da Mosca sui negoziati in Ucraina.

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Vorrei tenerlo in Ungheria, a Budapest. A quanto pare non volevo partecipare a quell'incontro, perché non pensavo che sarebbe successo nulla di significativo. Ma se dovessimo farlo, mi piacerebbe farlo a Budapest.

Questa dichiarazione evidenzia il ruolo cruciale che Budapest e, in particolare, il primo ministro ungherse stanno assumendo. Allo stesso tempo, sottolinea come Trump agisca da arbitro capace di riscrivere il copione geopolitico tradizionale.

L’incontro tra Donald Trump e Viktor Orban non è soltanto un episodio simbolico, ma apre la strada a una sfida concreta all’unità e alla strategia europea. Nel frattempo, Orban conferma la capacità di capitalizzare la propria posizione geopolitica. Questo scenario impone a tutte le parti di rivalutare le proprie strategie.

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