Fermi tutti, calma e gesso: Vittorio Feltri si dice convinto che non sia certo colpa della tv (o dei social) se c'è tanta violenza in giro.
Il direttore ha spiegato i motivi di questa sua convinzione rispondendo alla domanda di un lettore del Giornale che si chiedeva se tanta recrudescenza di episodi criminosi fosse imputabile anche alle immagini di violenza che vengono trasmesse continuamente dagli schermi di ogni dimensione.
Per Vittorio Feltri, la violenza con la quale oggi dobbiamo fare i conti non deriva dal cattivo esempio di tv e social.
Del resto, il direttore ha ricordato che ogni epoca ha avuto il suo capro espiatorio: i romanzi d'appendice, il jazz, i fumetti, il rock, i videogiochi, oggi le serie crime e il rap.
E insomma: Feltri manda assolti i mass media:
A questo punto, al netto del fatto che il numero di omicidi in Italia da anni è in costante diminuzione, Feltri ha fatto presente al suo lettore che gli studi in materia rilevano piccole associazioni tra consumo di contenuti violenti e comportamenti aggressivi. Si tratta, in ogni caso, di effetti modesti. Altre ricerche ancora non confermano nemmeno queste associazioni:
Allora: per Feltri, cosa si dovrebbe fare per spegnere davvero la violenza?
La partita, a parere del direttore, si gioca con la famiglia, la scuola, il contesto sociale, la cultura della legalità, la certezza della pena, l'eventuale disagio psichico non curato.
Per Feltri, chi ha fragilità psichiche, poi, dovrebbe essere intercettato prima da una rete di servizi sociali efficace. Ma, in ogni caso, "sono indispensabili pure la certezza della pena, il controllo delle strade, il contrasto a droga e degrado":
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