10 Nov, 2025 - 12:00

Feltri ferma tutti: non è il "crime" in tv a formare i delinquenti della vita reale

Feltri ferma tutti: non è il "crime" in tv a formare i delinquenti della vita reale

Fermi tutti, calma e gesso: Vittorio Feltri si dice convinto che non sia certo colpa della tv (o dei social) se c'è tanta violenza in giro.

Il direttore ha spiegato i motivi di questa sua convinzione rispondendo alla domanda di un lettore del Giornale che si chiedeva se tanta recrudescenza di episodi criminosi fosse imputabile anche alle immagini di violenza che vengono trasmesse continuamente dagli schermi di ogni dimensione.

Vittorio Feltri e la violenza: non è colpa della tv e dei social

Per Vittorio Feltri, la violenza con la quale oggi dobbiamo fare i conti non deriva dal cattivo esempio di tv e social.

Del resto, il direttore ha ricordato che ogni epoca ha avuto il suo capro espiatorio: i romanzi d'appendice, il jazz, i fumetti, il rock, i videogiochi, oggi le serie crime e il rap.

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Il rischio è sempre lo stesso: semplificare un fenomeno complesso fino a farlo diventare caricatura

E insomma: Feltri manda assolti i mass media:

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Può esistere un effetto di attivazione momentanea su soggetti già fragili, certo; possono esistere rari episodi di emulazione, ovvio; ma non c'è prova seria che l'esposizione a prodotti violenti trasformi persone equilibrate in criminali. Se fosse così, in un Paese dove milioni di cittadini guardano thriller e true crime, dovremmo avere i marciapiedi pieni di serial killer

Ciò che sostengono le ricerche

A questo punto, al netto del fatto che il numero di omicidi in Italia da anni è in costante diminuzione, Feltri ha fatto presente al suo lettore che gli studi in materia rilevano piccole associazioni tra consumo di contenuti violenti e comportamenti aggressivi. Si tratta, in ogni caso, di effetti modesti. Altre ricerche ancora non confermano nemmeno queste associazioni:

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I casi di emulazione vera e propria esistono ma sono eccezioni e quasi sempre riguardano persone con vulnerabilità preesistenti, ossia che presentano disturbi psichici, abuso di sostanze, personalità antisociali, solitudini patologiche. Insomma, amico mio, l'intrattenimento può colorare l'umore, non fondare un carattere

Cosa fare davvero per spegnere la violenza

Allora: per Feltri, cosa si dovrebbe fare per spegnere davvero la violenza?

La partita, a parere del direttore, si gioca con la famiglia, la scuola, il contesto sociale, la cultura della legalità, la certezza della pena, l'eventuale disagio psichico non curato.

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Bisogna puntare sull'educazione, a casa e a scuola. Si insegni la differenza tra giusto e sbagliato, tra realtà e finzione, tra libertà e responsabilità. Senza questa bussola qualsiasi contenuto può diventare tossico

Per Feltri, chi ha fragilità psichiche, poi, dovrebbe essere intercettato prima da una rete di servizi sociali efficace. Ma, in ogni caso, "sono indispensabili pure la certezza della pena, il controllo delle strade, il contrasto a droga e degrado":

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È tutto questo che riduce la violenza reale, non la cancellazione di una serie tv. La violenza nasce dove saltano i legami, dove manca l'educazione, dove lo Stato arretra. Il resto è rumore di fondo

 

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