Negli ultimi mesi, lo spettro della corruzione sta minando dall’interno la stabilità dell’Ucraina, con un nuovo scandalo che coinvolge figure chiave e il settore energetico. Mentre le indagini si intensificano, il governo di Zelensky si trova a fronteggiare non solo le pressioni interne ma anche una crescente pressione internazionale sul fronte della trasparenza e della legalità.
L'Ufficio nazionale anticorruzione dell'Ucraina (NABU) ha annunciato di aver avviato un'indagine sul settore energetico del paese. Si tratta di un presunto meccanismo di tangenti da 100 milioni di dollari che coinvolge l'operatore statale dell'energia nucleare, Energoatom.
"15 mesi di lavoro e 1.000 ore di registrazioni audio. I dettagli saranno resi noti a tempo debito", ha scritto l’agenzia su Telegram.
Secondo quanto riportato dai media ucraini, le indagini coinvolgerebbero personaggi di alto profilo, tra cui Timur Mindich, imprenditore e comproprietario dello studio Kvartal 95, la società multimediale fondata da Volodymyr Zelensky prima di diventare presidente. L’imprenditore avrebbe lasciato il paese prima della perquisizione del NABU.
L'Ufficio nazionale anticorruzione e la Procura specializzata anticorruzione hanno anche pubblicato alcune registrazioni audio delle indagini.
Volodymyr Zelensky, durante il suo discorso serale del 10 novembre 2025, ha commentato anche le indagini sul caso di corruzione condotto dalla NABU.
Nel suo messaggio, il presidente ucraino ha parlato della lotta alla corruzione e ha fatto un richiamo all’urgenza di azioni efficaci contro questo fenomeno. Ha evidenziato che chiunque abbia partecipato a schemi corruttivi deve affrontare procedimenti giudiziari. Ha inoltre invitato i funzionari governativi a collaborare attivamente con l’Agenzia nazionale anticorruzione ucraina e le forze dell'ordine per ottenere risultati concreti.
Il caso ha riportato alla memoria una recente azione del presidente che coinvolge le due agenzie anticorruzione NABU e SAPO. Nel mese di luglio, Zelensky ha approvato un controverso disegno di legge che prevedeva di mettere queste due agenzie sotto il controllo diretto della Procura generale, una figura politicamente nominata.
Questi due organismi sono stati istituiti dopo la Rivoluzione di Maidan del 2014 e rappresentano un pilastro dell’impegno dell’Ucraina nella lotta alla corruzione. In seguito alle proteste contro la legge, Zelensky ha deciso di ripristinare l’autonomia dei due organismi.
L'episodio non è passato inosservato all'Unione europea, che ha recentemente sottolineato come sradicare la corruzione e rafforzare lo stato di diritto siano requisiti fondamentali nel processo di adesione al blocco.
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