11 Nov, 2025 - 14:03

Caso Orlandi-Gregori, l'ex indagato Marco Accetti torna a parlare a Canale 122

Caso Orlandi-Gregori, l'ex indagato Marco Accetti torna a parlare a Canale 122

A settant’anni appena compiuti, Marco Accetti è tornato a parlare. Il fotografo, che si autoaccusa del sequestro Orlandi-Gregori è intervenuto a sorpresa nel programma del Canale 122 “Scomparsi”, condotto da Valentina Melis e realizzato con la collaborazione autoriale di Diletta Riccelli.

Il fotografo romano coinvolge una donna

Con accanto il suo legale, Giancarlo Germani, Accetti ha pronunciato un nome che ha subito scatenato nuovi interrogativi: quello di una sua conoscente dei primi anni Ottanta, indicata come complice negli eventi legati al caso Orlandi. «La polizia l’ha identificata. È una reo confessa», ha affermato davanti alle telecamere, mettendo nero su bianco la sua ultima versione dei fatti dopo aver consegnato un memoriale secretato alla Procura e alla Commissione bicamerale d’inchiesta.

Alla domanda della conduttrice sul ruolo effettivo della donna nel sequestro, Accetti ha risposto senza esitazioni: «Chiedilo alla Boggiani, lei può riferire. Si chiama Gabriella Boggiani». È il primo, esplicito riferimento pubblico a questa figura che, dopo 42 anni, ridefinisce la narrazione sul presunto coinvolgimento di più di una persona nella vicenda.

Secondo quanto riportato da fonti investigative, la voce femminile che accompagnò alcune delle rivendicazioni registrate nel 1983 sarebbe proprio la sua. Gabriella Boggiani, oggi sessantenne, era già comparsa nei fascicoli del pm Erminio Amelio in seguito al caso parallelo della giovane Katy Skerl.

Durante l’interrogatorio svolto nel 2023, aveva ammesso di aver prestato la propria voce per una registrazione inviata da Boston, sostenendo però di non essere cosciente del contesto: «Pensavo fosse uno scherzo, non sapevo che il messaggio che mi fu fatto recitare era legato alla vicenda Orlandi».

Quelle registrazioni, spedite dall’autunno del 1983, furono quattro e vengono tuttora considerate autentiche. Perizie grafologiche e analisi foniche hanno dimostrato che i testi e le voci provenivano dallo stesso ambiente — una ristretta cerchia di conoscenze di Accetti. In una di esse, secondo le indagini, compariva proprio la voce della Boggiani, che avrebbe pronunciato parole in un finto accento anglosassone, simulando una rivendicazione dei rapitori.

Durante la lunga telefonata su Canale 122, Accetti ha respinto l’idea di voler cercare visibilità mediatica. «Faccio presente che in questi ultimi tre anni spesso ho ricevuto inviti da parte della stampa, della Rai e di Mediaset. Ma ho sempre rifiutato. Per cui questa fola del presunto protagonismo non ha modo d’essere». Un chiarimento rivolto tanto ai giornalisti quanto ai membri della Commissione parlamentare, che giovedì prossimo ascolteranno anche Federica Sciarelli, la giornalista che nel 2013 aveva avuto in studio l’enigmatico testimone a “Chi l’ha visto?”.

Nel suo intervento Accetti ha poi ribadito di aver agito in nome della verità giudiziaria: «Non ho chiesto di essere audito in Commissione, ma semplicemente ho messo a disposizione una memoria a fini di giustizia. Nella quale si dà risalto al fatto che da ben due anni la Squadra mobile di Roma ha identificato una donna, ragazza all’epoca, che è reo confessa». Il suo messaggio a chi indaga appare chiaro: ora tocca all’autorità chiarire il quadro con gli elementi forniti.

La voce femminile e le cassette da Boston

L’autoproclamato “telefonista” ha anche riconosciuto di essere l’autore di entrambe le voci, quella dell’“Americano” e quella di “Mario”: «Ultimamente è stato fatto un accostamento in un vocale della mia voce del 1980 con quella del famoso telefonista denominato Mario, che recita avere una grande compatibilità». Le perizie vocali, infatti, hanno mostrato somiglianze tra la sua voce registrata in una trasmissione Rai del 1980 e quella di chi telefonò alla famiglia Orlandi nel giugno 1983. «Cosa aggiungere? Io mi escludo. Esiste una testimone ed esiste questo vocale, che dovrebbe permettere a chiunque di formulare un giudizio».

L’intervista è stata anche un’occasione per Accetti di ricollegare i vari tasselli della sua storia. Le lettere e gli audio provenienti da Boston, ha spiegato, avrebbero seguito un’unica “regia”: «Questo nastro mandato da Roma a Boston da lì viene rimandato in Italia, assieme a delle lettere la cui grafia è riconducibile a tutti i comunicati cartacei disseminati nella città di Roma nell’83». Secondo lui, proprio attraverso questa catena di scambi si giunge alla cassetta in cui compare la voce di Emanuela Orlandi, ritenuta autentica da una perizia dei servizi segreti e riconosciuta anche dalla famiglia.

Non manca un riferimento al caso di Mirella Gregori, coetanea di Emanuela sparita due mesi prima: «Chi legge la lista dei vestiti alla famiglia Gregori era l’Americano, e non si dica che gli Americani potevano essere due o tre». A suo dire, la coincidenza delle voci e delle modalità escluderebbe imitatori o falsi emuli.

Emanuela Orlandi è viva? La risposta di Accetti

Il dialogo si è chiuso con una risposta enigmatica alla domanda finale: «Ma la Orlandi è viva?». Accetti ha risposto: «Lo chiedi a nessuno, perché a nessuno corrisponde», una frase ambigua, a metà tra il misticismo e la colpa, che ha immediatamente riacceso teorie e sospetti mai sopiti.

Dopo la trasmissione, la redazione di Canale 122 ha diffuso un comunicato descrivendo Accetti come “figura enigmatica e controversa, da anni al centro delle inchieste sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori”.

E ha aggiunto un dettaglio investigativo rimasto inedito: Gabriella Boggiani, “all’epoca diciannovenne comunista militante, avrebbe ammesso di aver registrato una cassetta audio insieme ad Accetti, leggendo un comunicato con un finto accento anglosassone e pronunciando letteralmente la parola ‘States’”.

Un tassello in più nel puzzle infinito di un mistero che, quarant’anni dopo, continua a intrecciare confessioni, memorie e ombre mai dissolte.

LEGGI ANCHE
LASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Sto inviando il commento...