12 Nov, 2025 - 11:57

Per Travaglio, sulla riforma della giustizia Giorgia Meloni fa la Donna Ragno

Per Travaglio, sulla riforma della giustizia Giorgia Meloni fa la Donna Ragno

Le parole sono importanti, diceva Moretti. Ebbene: per Travaglio, anche le citazioni.

Per il direttore del Fatto Quotidiano, infatti, a proposito della riforma della giustizia che la prossima primavera sarà sottoposta a referendum confermativo, Giorgia Meloni non l'ha azzeccata.

La premier, infatti, ha dichiarato che, con la riforma Nordio, "il magistrato che sbaglia sarà giudicato da un organismo terzo perché, come dice l'Uomo Ragno, da un grande potere derivano grandi responsabilità".

Beh: sbagliato, per il direttore del Fatto. Anzi: rivelatore "di quale trust di giuristi abbia ispirato la schiforma Nordio: i fumetti Marvel".

Riforma della giustizia, Travaglio contro Meloni Donna Ragno

E quindi: più che l'Uomo Ragno, per Travaglio, si dovrebbe parlare di Donna Ragno, intesa Giorgia Meloni:

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Si sospetta che la premier non ci abbia capito nulla

ha scritto. E il perché riempie tutto il resto dell'editoriale di oggi:

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Intanto, non sa chi sia il magistrato che sbaglia. In Italia, le richieste del pm possono essere smentite dal Gip, dal Gup, dal Tribunale, dal pg d'Appello, dalla Corte d'Appello, dal pg di Cassazione e infine dalla Cassazione (salvo rinvio a nuovo Appello e nuova Cassazione)

Come dire: siamo già ampiamente coperti. E, soprattutto, "è ovvio e fisiologico che 8-12 passaggi producano pronunce difformi". Che "non sono errori", secondo Travaglio. Solo che "a un certo punto bisogna mettere il punto e per convenzione ha ragione chi ha l'ultima parola".

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Il che non significa affatto che gli altri avessero torto

ha puntualizzato Travaglio. Secondo il quale, quindi, si deduce che i magistrati hanno sempre ragione. Anche quando sbagliano.

L'errore giudiziario secondo Travaglio

E comunque: Travaglio si spinge a definire l'errore giudiziario:

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L'errore giudizirio è quando si sbaglia persona, o si scambia per prova ciò che non lo è, o si ignora un alibi o un elemento incriminante, o si crede a un bugiardo. Se l'errore è in buona fede, involontario o inevitabile, a rimborsare la vittima è lo Stato. Se è commesso con dolo o colpa grave da un magistrato che l'ha fatto apposta o ha lavorato da cane, ne risponde personalmente con sanzioni disciplinari e risarcisce di tasca sua

I dati di quanto lo Stato sia costretto a sborsare per gli errori accertati dai magistrati li ha dati ieri Vittorio Feltri.

Per quanto riguarda, invece, l'accertamento di dolo o colpa grave a carico di magistrati, con il sistema esistente, non se ne hanno notizie. Anzi, si ricorda che il pm del caso Tortora, giusto per fare un esempio, ha fatto carriera.

Travaglio contro la riforma Nordio

Ma tant'è: per Travaglio, tutto fa brodo pur di andare contro la riforma Nordio: 

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La riforma riduce gli errori veri e le difformità di giudizio? No, li moltiplica

ha scritto il direttore del Fatto secondo il quale, "oggi, il pm e il giudice, con formazione, carriera e concorso comune, sono educati all'imparzialità: cioè a cercare entrambi la verità processuale".

Se si separano le carriere, secondo Travaglio, si rompe quest'idillio

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Una volta separato dal giudice e trasformato in avvocato dell'accusa, il pm sarà attratto dalla cultura poliziesca del risultato: tot richieste di arresto, di rinvio a giudizio, di condanna. Spetterà solo al giudice accertare la verità con imparzialità: quindi, boccerà molte più richieste del pm e farà pure una pessima figura dinanzi a un'opinione pubblica scandalizzata dai giudici buonistie affezionata ai pm castigamatti. A tutto scapito dei cittadini perbene

ha sostenuto Travaglio ricordando che oggi chi viene denunciato e indagato ingiustamente può uscirne subito grazie al pm imparziale che lo fa archiviare o prosciogliere già in fase d'indagine.

Con la riforma Nordio, invece, chi sarà ingiustamente accusato "dovrà aspettare l'udienza preliminare o il dibattimento, cioè anni e anni".

Meglio allora, secondo Travaglio, difendere lo status quo: come è noto, con i pm "che cercano la verità" come i giudici, tutto va bene. E la giustizia arriva nel giro di un amen. 

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