Acceso botta e risposta tra Bruno Vespa e Andrea Scanzi nell’ultima puntata di “È sempre Cartabianca” su Rete 4. A far litigare i due famosi giornalisti italiani la grande questione della gestione dell’immigrazione in Italia e il cosiddetto modello Albania, ovvero, il trasferimento in centri dislocati all’estero dei migranti giunti in Italia e in attesa di rimpatrio.
Centri inaugurati nell’ottobre del 2024 ma in realtà mai diventati pienamente operativi anche a causa dell’azione della magistratura che ha annullato tutti i trasferimenti predisposti dal governo aprendo il controverso tema dei paesi sicuri per il rimpatrio.
È sempre giusto rimpatriare i migranti irregolari anche se nei loro Paesi potrebbero rischiare persecuzioni e rappresaglie per il proprio orientamento sessuale o religioso, ad esempio? E quali sono gli Stati che devono essere considerati sicuri per il rimpatrio?
È questo il grande tema che da più di un anno tiene in ostaggio le politiche di rimpatrio di Palazzo Chigi.
Secondo il popolare giornalista Rai, Bruno Vespa, la soluzione del problema potrà darla solo l’Unione Europea con l’indicazione di una lista di Paesi Sicuri che tolga la discrezionalità della valutazione ai magistrati.
“Io credo che lì il problema si risolverà a giugno quando l’Europa deciderà quali sono i Paesi sicuri e si farà un elenco che non sarà più alla discrezione di un magistrato perché oggi il governo può decidere qualunque cosa, ma un magistrato lo nega e quindi andiamo tutti per aria. Quando l’Europa stabilirà una lista di Paesi sicuri allora probabilmente quel centro avrà una funzione, prima di allora mi pare difficile ce la possa avere”.
Un punto di vista non condiviso da Andrea Scanzi che ha ribadito:
“Se si risolvesse a giugno, significherebbe che comunque nel frattempo la legislatura è finita. La verità è che Meloni aveva promesso che questa decisione (l’operazione Albania, ndr) avrebbe risolto tutto e subito e quando non ha funzionato, tanto per cambiare ha dato la colpa alla giustizia e alla magistratura. È un altro grande fallimento.”
L’analisi del giornalista del Fatto Quotidiano non è piaciuta a Vespa che ha accompagnato le sue parole con un “abbi pazienza”, che lo ha fatto sbottare.
“Io ho così pazienza che ti ho ascoltato, quindi tu adesso abbi pazienza e ascolta me”.
A nulla sono valse le scuse del giornalista di “Porta a Porta”, poiché Scanzi ha continuato sottolineando il suo punto di vista, ovvero, che i centri in Albania sono un "fallimento" del governo Meloni:
“Se tu vuoi venire in televisione e negarlo perché devi negare tutti gli eventuali fallimenti di Giorgia Meloni io te ne do atto, però abbi pazienza lo dici quando parli tu. Abbi pazienza lo dici a un bimbo non a me. Io ti dico abbi pazienza sei patetico quando difendi anche qui Meloni perché è fallimento gigantesco sull’Albania”.
“Io non rispondo a una persona maleducata come Scanzi, quindi il discorso con Scanzi finisce qui.”
Replica Vespa, che però viene interrotto dal giornalista e opinionista del Fatto.
“Vai sul contenuto Vespa”.
“Per favore!” sbotta il giornalista RAI.
“No, per favore niente. Non mi faccio dare del maleducato da una persona come te che ha trattato in quel modo quello che stava sulla Flotilla. Farsi dare del maleducato da te è surreale.”
Replica, quindi, Scanzi, a cui poi Vespa risponde:
“Al portavoce della Flotilla abbiamo dato ampio spazio in maniera rispettosa. Posso parlare con Bianca, ne ho il permesso?”
ha chiesto poi sarcastico, evitando di replicare alle ulteriori provocazioni del suo interlocutore, consentendo al dibattito di proseguire.
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