Ha ucciso il figlio di nove anni con un fendente alla gola, per poi tentare di togliersi la vita. Il dramma si è consumato a Muggia, cittadina in provincia di Trieste. Il corpo esanime del bambino è stato trovato nella serata di ieri, 12 novembre 2025, nell'abitazione della madre, una 55enne di origini ucraine.
A lanciare l'allarme è stato il padre del bimbo, che non riusciva a mettersi in contatto con la donna, da cui si era separato.
Secondo quanto emerso, verso le 22 di ieri sera, il personale delle Volanti della questura e del Commissariato di Muggia sono intervenuti in Piazza Marconi a Muggia dopo la segnalazione del padre del bambino, triestino del 1967, che non riusciva a contattare né la madre né il figlio al momento della riconsegna del minore prevista verso le ore 21.
La coppia, infatti, si era separata e la vicenda era seguita dal tribunale: il bimbo era stato affidato al padre. Quando gli agenti e i Vigili del Fuoco sono arrivati nell'abitazione, purtroppo il piccolo era già morto, probabilmente dissanguato.
La donna, in stato di shock, presentava dei tagli sulle braccia: è stata quindi affidata ai sanitari e trasportata presso l'ospedale di Cattinara. Avrebbe usato un grosso coltello da cucina per uccidere il figlio.
La polizia di Trieste, in una nota di questa mattina, ha precisato di aver dato esecuzione al fermo disposto dall’Autorità Giudiziaria a carico della 55enne ucraina.
Gli accertamenti della Squadra Mobile, diretta dal pm intervenuto sul posto, con i rilievi della Polizia Scientifica, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti, attribuendo la responsabilità del gesto alla madre del bambino.
Secondo le prime informazioni, la famiglia era seguita dai servizi sociali, sia a causa della separazione che della situazione piuttosto complessa legata all’affidamento e alle condizioni di vita del piccolo. La 55enne era inoltre in carico al Csm (Centro di salute mentale).
Paolo Polidori, sindaco di Muggia, ha proclamato il lutto cittadino per la tragica scomparsa del bimbo di 9 anni. Partirà oggi 13 novembre a mezzogiorno, con la bandiera a mezz’asta e un minuto di raccoglimento.
"La situazione era seguita da quando è nato il bambino, era una situazione difficile ma non un dramma" ha dichiarato il primo cittadino, secondo il quale “nulla faceva presagire che potesse sfociare in una tragedia”.
L'amministrazione comunale ha fatto sapere che attiverà anche un servizio di assistenza alla scuola che frequentava il bambino, in modo da supportare i compagni di classe.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *