Davvero il Corriere della Sera ha censurato l'intervista del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov?
È questa l'accusa mossa dal ministro di Putin al principale quotidiano italiano.
Un'accusa molto grave a cui il quotidiano di via Solferino ha replicato punto su punto, ma che - oltre ad aprire un nuovo fronte di scontro diplomatico con Mosca - alimenta la polemica relativa all'esistenza in Italia di un presunto 'muro di vetro' nei confronti di voci scomode o alternative al racconto mainstream sulla guerra in Ucraina.
Un racconto bollato come 'filorusso' che difficilmente trova spazio nella narrazione 'dominante'. Ecco cosa è successo tra l’esponente del governo russo e il quotidiano milanese.
Il Ministero degli Esteri russo ha accusato il Corriere della Sera di essersi rifiutato di pubblicare un'intervista a Serghei Lavrov, dopo che il ministro aveva respinto alcuni tagli richiesti dal quotidiano. È quanto si legge in una nota diffusa nelle ultime ore dall’agenzia di stampa russa Tass.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa, l’offerta di intervista era stata proposta dall’ufficio stampa di Lavrov con l’obiettivo dichiarato di chiarire e confutare quella che il ministero ha definito una "serie di menzogne" diffuse negli ultimi mesi sulla posizione della Russia.
Il Corriere avrebbe accettato la proposta e inviato le domande al ministro. Tuttavia, quando sono arrivate le risposte, secondo il ministero russo, il quotidiano avrebbe chiesto numerose modifiche, arrivando a proporre di pubblicare solo un terzo del contenuto originale.
Per Mosca si è trattato di "una manifestazione di palese censura". Da qui la pubblicazione sul sito del ministero della versione originaria "che il giornale si è rifiutato di pubblicare integralmente senza tagli o censure".
????️Le risposte di Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, alle domande del "Corriere della Sera", che la testata ha rifiutato di pubblicare integralmente, senza tagli e senza censura (Mosca, 13 novembre 2025)
— Russian Embassy in Italy (@rusembitaly) November 13, 2025
???? https://t.co/RtaaKEsYt5 pic.twitter.com/RozlxgXwJC
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha commentato che la censura non riguarderebbe solo la quantità, ma anche il contenuto delle risposte, sottolineando che nel materiale censurato sarebbero stati filtrati passaggi riguardanti il tema del "neonazismo" in Ucraina, una questione ritenuta di rilievo da Mosca.
ha dichiarato Zakharova che ha accusato:
E, ha sostenuto:
Zakharova ha infine spiegato che le domande a cui Lavrov ha risposto erano state preparate dallo stesso Corriere della Sera, e che l’ufficio stampa russo aveva proposto anche un formato ibrido di pubblicazione per cercare un compromesso.
La portavoce del ministero degli Esteri del Cremlino ha poi criticato duramente la stampa italiana.
Per Zakharova, quanto accaduto è sintomatico di "come vengono filtrate le notizie per i cittadini italiani, e probabilmente non solo per loro".
I media, ha insistito:
La replica del Corriere della Sera non si è fatta attendere.
Precisando che, come da prassi giornalistica, è normale che un’intervista subisca una revisione editoriale e che alcune risposte di Lavrov siano state oggetto di richiesta di modifica per garantire il rispetto di criteri redazionali e giornalistici.
La testata ha quindi smentito l’accusa di censura, affermando che il rifiuto di pubblicare integralmente il materiale non è dovuto a motivazioni politiche, ma a questioni editoriali legate alla forma e alla qualità delle risposte ricevute.
“Il ministero degli Esteri russo ha risposto alle domande inviate preliminarmente dal Corriere della Sera con un testo sterminato pieno di accuse e tesi propagandistiche. Alla nostra richiesta di poter svolgere una vera intervista con un contraddittorio e con la contestazione dei punti che ritenevano andassero approfonditi il ministero ha opposto un rifiuto categorico”,
si legge in una nota diramata da via Solferino.
“Evidentemente pensava di applicare a un giornale italiano gli stessi criteri di un Paese come la Russia dove la libertà d’informazione è stata cancellata”, conclude la direzione del quotidiano: “Quando il ministro Lavrov vorrà fare un’intervista secondo i canoni di un giornalismo libero e indipendente saremo sempre disponibili”.
Tuttavia, questa posizione non ha affievolito le polemiche, dato che la versione completa dell’intervista è stata resa disponibile dal ministero stesso.
L’episodio ha suscitato diverse reazioni nel mondo politico italiano. Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, ha definito "surreale" l’accusa di censura rivolta dal ministro Lavrov, osservando come in Italia esista una libera stampa e sottolineando che le pratiche di controllo editoriale sono parte del normale lavoro giornalistico.
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