13 Nov, 2025 - 12:46

Giorgia Meloni punta sulla stabilità: verso la riconferma dei vertici di Eni, Enel, Terna e Leonardo

Giorgia Meloni punta sulla stabilità: verso la riconferma dei vertici di Eni, Enel, Terna e Leonardo

A Palazzo Chigi il mantra è chiaro: stabilità prima di tutto.

Giorgia Meloni, in vista delle nomine 2025 nelle grandi partecipate di Stato – Eni, Enel, Terna e Leonardo – ha deciso di puntare sulla continuità. A marzo scadono i mandati dei consigli di amministrazione, ma la premier non intende cambiare rotta: gli amministratori delegati verranno riconfermati, segnale di fiducia e solidità, mentre le presidenze potrebbero essere oggetto di un limitato turnover.

Fonti di governo parlano di una “filiera di risultati e lealtà” premiata da Meloni, che considera gli attuali vertici manageriali – Claudio Descalzi (Eni), Flavio Cattaneo (Enel), Giuseppina Di Foggia (Terna) e Roberto Cingolani (Leonardo) – come garanti di una strategia industriale coerente e riconosciuta anche all’estero. “Cambiare ora – spiegano a Palazzo Chigi – significherebbe indebolire un sistema che funziona”.

Giorgia Meloni punta sulla stabilità

Il caso più simbolico resta quello di Descalzi, pronto al quinto mandato consecutivo. Manager di riferimento per la sicurezza energetica e la transizione “italiana”, è considerato da Meloni un alleato affidabile nella proiezione geopolitica dell’Italia nel Mediterraneo e in Africa. Intorno a lui cresce una nuova generazione di dirigenti – Giuseppe Ricci, Francesco Gattei, Guido Brusco – destinata a consolidare la leadership del gruppo.

Tutti i nomi in pista nel risiko delle partecipate

Sul fronte delle presidenze, si profila un rimescolamento parziale: in Eni circolano i nomi di Luca Zaia, del capo dell’Aise Giovanni Caravelli e del segretario Coldiretti Vincenzo Gesmundo. La regia delle scelte sarà nelle mani della premier, affiancata dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari e dal ministro Giancarlo Giorgetti.

Con questa mossa, Giorgia Meloni manda un messaggio politico preciso: la stabilità è la nuova forma del potere. Niente scosse né rivoluzioni, ma consolidamento e fiducia nei risultati.
Dalle partecipate al governo, il filo rosso è lo stesso: durata e continuità come marchio di una leadership che punta a durare anche oltre la legislatura.

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