13 Nov, 2025 - 16:33

Bergamo, perché Monia Bortolotti è stata assolta? La verità sulla morte dei figli Alice e Mattia

Bergamo, perché Monia Bortolotti è stata assolta? La verità sulla morte dei figli Alice e Mattia

È stata assolta dall'accusa di aver ucciso i figli Alice e Mattia, rispettivamente di 4 e 2 mesi, nonostante la Procura avesse chiesto di infliggerle il massimo della pena: l'ergastolo. Secondo la Corte d'Assise di Bergamo, al momento dei fatti Monia Bortolotti, 29 anni, sarebbe stata incapace di intendere e di volere e quindi ora non sarebbe condannabile.

Monia Bortolotti assolta dall'accusa di infanticidio: la sentenza

La sentenza è stata emessa oggi, 13 novembre 2025, dopo oltre due ore di camera di consiglio. Secondo i giudici, in pratica, nel caso di Alice l'omicidio non sarebbe provato. Mentre per quello del fratellino, Mattia, la mamma non sarebbe condannabile perché al momento dei fatti era totalmente incapace di intendere e di volere. 

Monia Bortolotti, 29 anni, dovrà comunque trascorrere almeno dieci anni in una Rems, una Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, perché gli psichiatri che l'hanno visitata dopo il fermo - prima in carcere, poi in una struttura psichiatrica - le hanno riscontrato disturbi tali da renderla socialmente pericolosa. 

Le accuse della Procura, che aveva chiesto l'ergastolo

La pm Maria Esposito - titolare del fascicolo - aveva chiesto per Bortolotti la pena dell'ergastolo, sostenendo che le morti dei due figli fossero il risultato di suoi gesti volontari.

Secondo l'accusa, cioè, la 29enne avrebbe soffocato i figli, che piangevano, spinta dall'esasperazione di doverli accudire. Una ricostruzione sempre smentita dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Luca Bosisio.

Contattato da LaPresse a margine dell'udienza, il legale ha espresso soddisfazione per il verdetto, dichiarando che - considerate le condizioni della donna all'epoca dei fatti contestati - non si aspettava "nulla di diverso" da un'assoluzione. 

La morte dei piccoli Alice e Mattia tra 2021 e 2022 a Pedrengo

Bortolotti fu arrestata con l'accusa di infanticidio dopo la morte del secondo figlio, avvenuta il 25 ottobre 2022, poche settimane dopo la sua nascita e un ricovero ospedaliero per cianosi e problemi respiratori.

Dall'autopsia emerse che il piccolo aveva accusato un'insufficienza da asfissia meccanica acuta da compressione del torace. A portare alla madre, furono le analogie con quanto accaduto alla prima figlia, Alice.

La cui "morte in culla", nel novembre 2021, era stata inizialmente correlata - in assenza di segni di violenza - a un deficit da parto prematura della bambina. 

virgolette
Ho perso la mia prima bimba in culla, soffocata da un rigurgito [...]. E il secondo, nato l’anno successivo, andatosene molto probabilmente schiacciato da me mentre mi sono addormentata allattandolo,

scriveva Monia sui social, quasi a voler giustificare i suoi comportamenti ancor prima di essere ufficialmente indagata. Ora, dopo una battaglia combattuta a suon di perizie, la svolta: semplicemente, per la Corte, la 29enne non era in sé. 

Nata in India e cresciuta per i primi mesi in un orfanotrofio, era stata adottata ad appena un anno da una famiglia di Gazzaniga, paese che dista pochi chilometri da quello in cui, quando è stata fermata, era andata a convivere con il compagno Cristian Zorzi. 

In alto, un servizio realizzato su Monia Bortolotti e sul caso dei due figli morti dalla trasmissione Rai "Porta a Porta" - 8 novembre 2023. 

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