13 Nov, 2025 - 19:11

Serie D in subbuglio: Chieti Calcio tra stipendi non pagati e protesta dei giocatori

Serie D in subbuglio: Chieti Calcio tra stipendi non pagati e protesta dei giocatori

Negli ultimi anni la Serie D ha mostrato un quadro sempre più fragile: società che nascono con entusiasmo e grandi promesse, ma che nel giro di pochi mesi finiscono schiacciate dal peso della gestione economica. Il Chieti Calcio è l’ultimo caso emblematico di questa instabilità.

La storia recente del club neroverde è stata segnata da continui passaggi di proprietà. Nel 2024, l’imprenditore campano Nicola Di Matteo aveva rilevato la maggioranza delle quote dall’ex patron Ettore Serra, salvo poi cedere il controllo, nello stesso anno, a un altro imprenditore campano, Daniele Ferro.

Quest’ultimo è oggi la figura più associata alla presidenza, anche se a settembre 2024 si è aggiunto l’ingresso del fondo svizzero Wip Finance, che inizialmente sembrava garantire stabilità economica.

La realtà, tuttavia, è stata ben diversa: il fondo è rapidamente fallito ed è stato sciolto dalla pretura del distretto di Lugano, a seguito dell’arresto dei suoi principali manager, Jane Lepori Sassu e Adamo Trane, lasciando la società senza un sostegno concreto.

Un susseguirsi di passaggi che ha alimentato incertezza e promesse rimaste sulla carta, con una società più volte passata di mano e mai davvero stabilizzata. Il risultato è una realtà in bilico, dove gli impegni presi sembrano svanire con ogni nuovo proprietario.

Chieti Calcio: la protesta dei giocatori

La situazione nello spogliatoio è sempre più tesa. Da settimane i giocatori attendono il pagamento di diverse mensilità e, secondo fonti vicine alla squadra, solo una parte degli stipendi pattuiti sarebbe stata effettivamente corrisposta.

Le rassicurazioni della dirigenza, guidata dal presidente Gianni Di Labio, che al momento può fare affidamento solo sulla buona volontà degli sponsor per la gestione economica, non sembrano più sufficienti: la squadra chiede chiarezza e il rispetto dei contratti.

Di fronte a ulteriori ritardi e al fatto che la società parla di “problemi temporanei di cassa”, mentre il malumore cresce e la fiducia vacilla, i calciatori hanno deciso di testimoniare il livello di esasperazione da loro raggiunto co un comunicato che fa così: 

virgolette
Non saremmo mai voluti arrivare a questo punto ma sentiamo la necessità di condividere con i tifosi e la città la realtà che stiamo vivendo.Da fine luglio a oggi, ci è stata pagata una sola delle dieci mensilità previste. Mancano certezze sui rimborsi e questa condizione ci sta mettendo in grande difficoltà, anche sul piano personale e familiare ... chiediamo al presidente almeno di mantenere questa promessa e di lasciare andare quei compagni che, per motivi personali, non riescono più a sostenere questa situazione ... continueremo a lavorare con serietà e rispetto per i colori che rappresentiamo. Siamo qui non per cercare scuse, ma per chiedere rispetto, dignità e le condizioni lavorative che ogni lavoratore merita.

Mercato di gennaio: alcuni giocatori pensano già all’addio

Le difficoltà economiche si riflettono anche sul campo. Le prestazioni ne risentono e più di un atleta avrebbe iniziato a guardarsi intorno, valutando proposte da altre squadre in vista del mercato di gennaio.

Se non arriveranno risposte concrete, il rischio è un esodo di massa che potrebbe compromettere la stagione e segnare l’ennesimo ridimensionamento tecnico.

Una crisi che si ripete e che delude i tifosi

Il caso Chieti conferma una tendenza preoccupante: società che partono a razzo, promettono rinascite e poi finiscono travolte dai debiti. In mezzo restano i tifosi, sempre pronti a sostenere la squadra ma costretti ad assistere a un copione che si ripete.

Senza una gestione trasparente e una programmazione reale, anche le piazze più calorose rischiano di spegnersi, lasciando dietro di sé solo disillusione e amarezza.

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