14 Nov, 2025 - 16:13

L’Europa sotto ricatto, usare i beni congelati russi o indebitarsi: la scelta amara dei governi UE per finanziare Kiev

L’Europa sotto ricatto, usare i beni congelati russi o indebitarsi: la scelta amara dei governi UE per finanziare Kiev

L’Unione europea si trova ad un punto critico nella sua politica di sostegno all’Ucraina. Il blocco deve decidere come garantire aiuti efficaci senza creare ulteriori fratture politiche. La posta in gioco non riguarda solo l’economia di Kiev ma anche la credibilità e l’unità dell’UE di fronte a una guerra che continua a destabilizzare la regione.  

L’Unione Europea deve decidere come finanziare l’Ucraina

I paesi dell'Unione europea sono chiamati a fare una scelta su come finanziare l'Ucraina nel periodo 2026-2027. Il 13 novembre 2025, il blocco ha erogato 5,9 miliardi di euro in aiuti finanziari a Kiev, mentre sono in corso le discussioni per un finanziamento massiccio che possa corrispondere alle effettive esigenze della capitale ucraina.

Si tratta dell'utilizzo di beni russi congelati in Europa sotto forma di “prestito di riparazione”. L’ammontare coinvolto sarebbe di circa 140 miliardi di euro, depositati presso Euroclear in Belgio. 

Al momento, il governo belga ha bloccato il piano di Bruxelles, citando preoccupazioni di natura legale e finanziaria. Il paese attende maggiori garanzie dai propri alleati, temendo di poter essere eventualmente lasciato da solo a rimborsare la Russia.

Le opzioni sul tavolo

L’opzione preferita di Bruxelles è raggiungere un accordo sull’utilizzo dei beni russi congelati. Tuttavia, qualora non si trovasse un’intesa, le alternative sarebbero due: utilizzare i fondi del bilancio dell’UE per raccogliere denaro sui mercati dei capitali, oppure lasciare che gli stati membri raccolgano autonomamente il capitale necessario.

La presidente della Commissione europea ha illustrato il piano in un discorso del 13 novembre:

virgolette
L'opzione 1 è quella di utilizzare il margine di bilancio per raccogliere fondi sui mercati dei capitali. L'opzione 2 è quella di raggiungere un accordo intergovernativo, in base al quale gli Stati membri raccolgono autonomamente il capitale necessario. L'opzione 3 è quella di un prestito di riparazione basato su beni russi immobilizzati. Ciò significherebbe prelevare i saldi di cassa dai beni russi immobilizzati, consegnarli all'Ucraina come prestito, e l'Ucraina deve rimborsare questo prestito se la Russia paga le riparazioni. Questo è il modo più efficace per sostenere la difesa e l'economia dell'Ucraina.

Le opzioni a disposizione dei paesi dell’Unione Europea per finanziare l’Ucraina sono tre ma soltanto una evita l’indebitamento.

La prima possibilità è sfruttare il margine di bilancio europeo per raccogliere fondi emettendo debito sui mercati dei capitali, cioè indebitandosi come blocco.

La seconda opzione prevede un accordo intergovernativo che lascia agli Stati membri il compito di raccogliere autonomamente il capitale necessario: anche in questo caso si tratta di nuovo indebitamento ma a livello nazionale.

I governi dell'Unione europea sono chiamati, quindi, a fare la scelta meno peggiore.

"È chiaro, faremo ciò che dobbiamo fare e copriremo il fabbisogno finanziario dell'Ucraina per i prossimi anni. Ora si discute sul come", ha affermato von der Leyen.

Si attende che i governi trovino un accordo nel vertice di dicembre. Nel frattempo, i paesi nordici avrebbero escluso l'ipotesi di un indebitamento congiunto, mentre Belgio, Slovacchia e Ungheria si oppongono all'utilizzo degli asset russi per un prestito all'Ucraina.

Pressioni di Kiev

Mentre continuano le discussioni tra i paesi dell’UE, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, spinge sull’opzione dell’uso degli asset russi congelati. Secondo Zelensky, si tratta di una misura importante non solo come pressione economica ma anche come strumento per favorire la pace. Kiev utilizzerebbe questa cifra per acquistare sistemi di difesa aerea e missili.

Il Cremlino ha avvertito l’Europa che potrebbero esserci ripercussioni qualora continuasse quella che Mosca definisce l’appropriazione indebita dei suoi beni statali, minacciando in risposta di confiscare i beni stranieri presenti in Russia.

LEGGI ANCHE
LASCIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Sto inviando il commento...