15 Nov, 2025 - 17:00

Prodi e D’Alema in pressing: Schlein nella morsa dei ‘padri’ del centrosinistra vent'anni dopo

Prodi e D’Alema in pressing: Schlein nella morsa dei ‘padri’ del centrosinistra vent'anni dopo

A leggere le cronache politiche italiane delle ultime settimane si ha come l'impressione di essere stati catapultati bruscamente indietro di 25 anni: agli anni dell'Ulivo e a quelli dei governi Berlusconi.

Apri un quotidiano e leggi dell'approvazione di una riforma della Giustizia dedicata a Silvio Berlusconi. Accendi la tv e Romano Prodi e Massimo D'Alema danno consigli – spesso non richiesti e all'apparenza poco graditi – a Elly Schlein. 

È una “nostalgia canaglia”, per citare una famosa hit degli anni '80, che sembra paralizzare la politica italiana, incapace di liberarsi dal peso delle vecchie eredità. 

Prodi e D’Alema: i consigli a Elly Schlein per un PD “vincente”

A pagare questo fardello in maniera più sofferta è proprio Elly Schlein, che negli ultimi tempi non riesce a compiere un passo senza l’intervento di qualche mentore del passato.

Nelle ultime ore, a farsi sentire sono stati soprattutto Romano Prodi e Massimo D’Alema.

Il primo ha invitato la segretaria Pd a smettere di ispirarsi al cosiddetto “modello Mamdani” — un riferimento a un approccio progressista di governance adottato dal sindaco musulmano di New York — temendo che ciò possa far allontanare il ceto moderato. 

Il Professore ha sentito più volte Schlein nei giorni scorsi, avvertendola:

virgolette
La mia preoccupazione è che una parte dell’elettorato si allontani dal centrosinistra perché ritiene che dall’opposizione arrivi una lettura troppo ristretta della società, non sufficiente per un’alternativa concreta di governo. Ed è già tardi perché siamo oltre metà legislatura. 

Anche Massimo D'Alema dispensa consigli come quello di coinvolgere nel cantiere dell'alternativa alla destra anche il mondo della cultura che non aspetta altro "per mobilitarsi".

Poi, invita i partiti del campo largo - ma, nel contesto, sembra un avvertimento diretto al Pd - a mettere da parte le velleità egemoniche, perché "si perde e si vince insieme: l'egemonia del partito dentro una visione egemonica ha un valore relativo". 

Pd chiuso e in affanno: i leader storici accusano Schlein di isolamento

Ma cosa rimproverano i padri del centrosinistra italiano alla segretaria dem?

Mettendo in fila le dichiarazioni delle ultime ore, la critica principale riguarda quella di un'eccessiva chiusura del partito a forze ed esperienze nuove. 

Elly Schlein ha trasformato il Nazareno in una 'torre d'avorio' inaccessibile a chi non fa parte del suo cerchio magico?

A sentire loro sarebbe proprio così. E a dare man forte ci ha pensato anche il sindaco di Milano, Beppe Sala che, rivolgendosi alla segretaria dem, dal palco del Dumbo di Bologna, spazio dove si è riunita la prima Assemblea nazionale degli amministratori del Pd, ha detto:

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“Elly, fai uno sforzo ulteriore. Noi apprezziamo tanto gli sforzi che hai fatto per guidare il Pd in questi anni, ma ora fai uno sforzo per aprire il partito, in questo momento delicato, agli amministratori, a chi ha voglia di vincere e di lottare, non solo a chi ha soltanto parole. Fai questo e potremo vincere”. 

Pd troppo chiuso? Gli "esclusi" si organizzano

La segretaria non ascolta? In tal caso, sono gli esclusi a organizzarsi.

Alessandro Onorato ha lanciato il suo progetto centrista con la partecipazione di Giuseppe Conte, mentre l’ex presidente dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, ha inaugurato a Milano la prima assemblea dei Comitati di ‘Più Uno’, nuovo spazio di condivisione politico nato per “ridare comunità a chi si sente escluso” dal Pd. 

In conclusione, Elly Schlein appare sempre più sotto attacco. Dagli storici leader del centrosinistra ai sindaci si moltiplicano gli appelli per aprire il Pd a nuove forze. Accanto alle critiche di chiusura e agli appelli chi si sente escluso si organizza e lancia nuove iniziative e spazi di condivisione politica. 

 

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