A leggere le cronache politiche italiane delle ultime settimane si ha come l'impressione di essere stati catapultati bruscamente indietro di 25 anni: agli anni dell'Ulivo e a quelli dei governi Berlusconi.
Apri un quotidiano e leggi dell'approvazione di una riforma della Giustizia dedicata a Silvio Berlusconi. Accendi la tv e Romano Prodi e Massimo D'Alema danno consigli – spesso non richiesti e all'apparenza poco graditi – a Elly Schlein.
È una “nostalgia canaglia”, per citare una famosa hit degli anni '80, che sembra paralizzare la politica italiana, incapace di liberarsi dal peso delle vecchie eredità.
A pagare questo fardello in maniera più sofferta è proprio Elly Schlein, che negli ultimi tempi non riesce a compiere un passo senza l’intervento di qualche mentore del passato.
Nelle ultime ore, a farsi sentire sono stati soprattutto Romano Prodi e Massimo D’Alema.
Il primo ha invitato la segretaria Pd a smettere di ispirarsi al cosiddetto “modello Mamdani” — un riferimento a un approccio progressista di governance adottato dal sindaco musulmano di New York — temendo che ciò possa far allontanare il ceto moderato.
Il Professore ha sentito più volte Schlein nei giorni scorsi, avvertendola:
Anche Massimo D'Alema dispensa consigli come quello di coinvolgere nel cantiere dell'alternativa alla destra anche il mondo della cultura che non aspetta altro "per mobilitarsi".
Poi, invita i partiti del campo largo - ma, nel contesto, sembra un avvertimento diretto al Pd - a mettere da parte le velleità egemoniche, perché "si perde e si vince insieme: l'egemonia del partito dentro una visione egemonica ha un valore relativo".
Ma cosa rimproverano i padri del centrosinistra italiano alla segretaria dem?
Mettendo in fila le dichiarazioni delle ultime ore, la critica principale riguarda quella di un'eccessiva chiusura del partito a forze ed esperienze nuove.
Elly Schlein ha trasformato il Nazareno in una 'torre d'avorio' inaccessibile a chi non fa parte del suo cerchio magico?
A sentire loro sarebbe proprio così. E a dare man forte ci ha pensato anche il sindaco di Milano, Beppe Sala che, rivolgendosi alla segretaria dem, dal palco del Dumbo di Bologna, spazio dove si è riunita la prima Assemblea nazionale degli amministratori del Pd, ha detto:
La segretaria non ascolta? In tal caso, sono gli esclusi a organizzarsi.
Alessandro Onorato ha lanciato il suo progetto centrista con la partecipazione di Giuseppe Conte, mentre l’ex presidente dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, ha inaugurato a Milano la prima assemblea dei Comitati di ‘Più Uno’, nuovo spazio di condivisione politico nato per “ridare comunità a chi si sente escluso” dal Pd.
In conclusione, Elly Schlein appare sempre più sotto attacco. Dagli storici leader del centrosinistra ai sindaci si moltiplicano gli appelli per aprire il Pd a nuove forze. Accanto alle critiche di chiusura e agli appelli chi si sente escluso si organizza e lancia nuove iniziative e spazi di condivisione politica.
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