Svolta nel caso di Anna Zilio, la runner di Marano Vicentino trovata senza vita nel suo letto lo scorso 14 ottobre. La Procura di Verona ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo in concorso.
Il suo caso è diventato noto dopo il decesso del 48enne Alberto Zordan, anche lui maratoneta, in circostanze simili e a distanza di appena 19 giorni. Entrambi erano infatti tesserati nella stessa squadra di atletica, la Team Km Sport di San Martino Buon Albergo (Verona).
Mentre quest'ultimo era in regola con i certificati medici, gli accertamenti sulla Zilio avrebbero messo in luce circostanze differenti.
Inizialmente il decesso era stato attribuito a cause naturali. Le indagini sono state avviate in quanto la donna, di appena 39 anni, risultava essere in salute, nonché una grande sportiva.
Come riporta il quotidiano L'Arena, lunedì la pm Silvia Facciotti conferirà l’incarico alla professoressa Donata Favretto per "accertamenti tecnici irripetibili medico-tossicologici" sui campioni di sangue prelevati dalla Zilio nel corso dell'autopsia.
È necessario accertare se la 39enne avesse assunto dei farmaci prima di morire, anche se in casa sarebbero stati trovati solo integratori di magnesio, potassio e Omega 3. La famiglia ha sempre respinto categoricamente l'ipotesi del doping.
Questo nuovo capo d'imputazione si aggiunge a quello già aperto dalla Procura per falso nei certificati medici emessi dopo il 2021.
Nelle indagini della Polizia è emerso che i certificati medici di Anna Zilio, inseriti nella piattaforma Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera), hanno le date modificate.
Infatti, dopo il certificato di buona salute rilasciato nel 2021, grazie al quale era riuscita a gareggiare con la sua squadra, ne erano stati caricati altri, relativi al 2023 e al 2024, non riconosciuti dal dottore firmatario. Quello del 2025, invece, non è presente nel sistema.
Il medico ha confermato di aver emesso il documento di quattro anni fa, ma non gli altri, come riporta Il Corriere del Veneto. Proprio nel 2021 sembra che la donna fosse stata costretta a interrompere l'attività sportiva a causa di alcuni problemi medici.
Anna Zilio, oltre a far parte del Team Km Sport, ne era anche la segretaria e aveva accesso alla piattaforma Fidal, occupandosi personalmente dei certificati.
ha dichiarato il legale della famiglia, Marco Pezzotti, confermando "piena fiducia nei confronti della Procura".
In parallelo alle indagini sulla morte di Anna Zilio, proseguono anche gli accertamenti della Procura di Vicenza sul decesso di Alberto Zordan, morto nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2025 nella sua casa a Sovizzo.
Anche nel suo caso sono stati prelevati dei tessuti durante l'autopsia, che saranno analizzati. I magistrati hanno inoltre richiesto un approfondimento sui liquidi biologici. I suoi certificati medici risultano in regola, ma resta da comprendere la causa della morte.
Emanuele Marchi, vicepresidente della Km Sport, nei giorni scorsi aveva dichiarato di voler sapere perché Anna e Alberto siano morti improvvisamente
aveva aggiunto. I due non si conoscevano e avevano allenatori e medici differenti.
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