Dietro il sorriso e le risate di una leggenda della comicità si nasconde un lato molto umano, ma determinato. E nel nuovissimo documentario Netflix "Being Eddie", Eddie Murphy si rivela in un ritratto intimo e potente che attraversa quasi cinquant’anni di carriera.
Da comico adolescente a stella di Hollywood, Murphy apre le porte della sua vita, lasciando che lo spettatore veda non solo il performer iconico, ma anche l’uomo dietro il sorriso.
Il film promette di essere una celebrazione sincera del suo percorso - con interviste, immagini di backstage, amici storici e riflessioni su come ha costruito una carriera duratura senza perdere se stesso. Ecco cosa c'è da sapere sul documentario.
"Being Eddie" è disponibile in streaming su Netflix, già dallo scorso 12 novembre 2025. Secondo la pagina ufficiale Netflix, il documentario ha una durata di circa 104 minuti (1 ora e 44 minuti) per rivivere e scoprire cosa si nasconde dietro uno dei volti più celebri di Hollywood.
È presentato come un film documentario, non una serie, il che significa che non ci sono episodi distinti, tutto si sviluppa in un’unica, ampia narrazione, ma niente paura: la noia non è contemplata. Solo pura emozione.
"Being Eddie" è disponibile anche con opzione di download per la visione offline su dispositivi supportati dall’app Netflix e dall'abbonamento scelto dall'utente.
Al centro di "Being Eddie" c'è naturalmente Eddie Murphy, che si racconta in prima persona.
Ma non è da solo: il documentario include interviste stellari con amici, colleghi e figure chiave della sua vita artistica. Secondo la sinossi di Netflix e notizie di stampa, appaiono nomi come Dave Chappelle, Chris Rock, Jamie Foxx, Jerry Seinfeld, Kevin Hart, Pete Davidson, Tracee Ellis Ross, Arsenio Hall, e produttori come Jerry Bruckheimer e Brian Grazer.
Alla regia, il documentario è firmato da Angus Wall, vincitore di due Oscar, il cui punto di vista riesce a mescolare il racconto professionale e quello più intimo di Murphy.
Il documentario ripercorre la carriera leggendaria di Murphy: dai suoi esordi come comico adolescente, al successo al Saturday Night Live, fino a diventare un colosso del cinema con commedie, film d’azione, musical e perfino animazione.
Ma non è solo nostalgia: "Being Eddie" esplora anche aspetti più delicati della sua vita personale. Murphy parla, per la prima volta con reale apertura, del trauma dell’infanzia, della figura paterna mancante e di come abbia dovuto reinventarsi più volte.
Un tema molto toccante che emerge è il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) che Murphy ha raccontato di avere fin da bambino: da piccolo controllava il gas in cucina per ore, episodio che testimonia una sua vulnerabilità sottile ma potente.
Il documentario non è solo introspezione: amici e colleghi descrivono il suo impatto sulla cultura pop, sulla comicità afroamericana e su Hollywood. Viene analizzata la sua capacità di rimanere rilevante pur attraversando decenni, generi e sfide.
"Being Eddie" è prodotto da John Davis, John Fox, Charisse Hewitt-Webster, Terry Leonard e Kent Kubena, secondo Netflix.
La regia di Angus Wall, già premio Oscar, garantisce un equilibrio raffinato tra documentario di carriera e ritratto personale, aggiungendo quel pizzico in più di magia che rende il docufilm un ritratto vero, ma entusiasmante dell'attore.
Non è un documentario "solo clip", ma una vera e propria narrazione: mescola interviste esclusive, filmati d’archivio, momenti di vita privata e riflessioni profonde su fama, famiglia e resilienza.
Nel film emergono anche testimonianze di chi ha vissuto con lui i momenti più importanti: registi, produttori, comici storici, amici di sempre, che aiutano a dipingere il ritratto completo di un’icona.
Innanzitutto perché non è uno specchio patinato: Murphy non cerca solo di celebrare il proprio successo, ma di capire se stesso. Angus Wall ha detto che il documentario indaga "come ha fatto a rimanere fedele a se stesso durante una carriera che dura quasi mezzo secolo".
In secondo luogo, la presenza di tante voci - da Chappelle a Seinfeld, da Hart a Foxx - fa emergere quanto il suo percorso abbia influenzato non solo un’epoca, ma intere generazioni di comici.
Infine, l’accesso al "dietro le quinte": Murphy permette a Netflix di entrare nella sua casa, di esplorare i suoi ricordi, i suoi successi, i suoi fallimenti e le sue paure. È un documentario che mescola leggenda e fragilità, e che rende Eddie Murphy più umano e, al tempo stesso, più grande di quanto molti pensassero.
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