In un primo momento sembrava si fosse finto soccorritore il 20enne senza patente, presente sul luogo dell'incidente con gli abiti sporchi di sangue. Poi la svolta: non era lui alla guida del Suv Mercedes G Brabus che, all'alba di domenica 16 novembre 2025, si è schiantato contro un'Opel Corsa in viale Fulvio Testi a Milano.
Nel tragico schianto è morto il 19enne Pietro Silva Orrego: altri tre ragazzi sono rimasti feriti, una 30enne in modo grave. Intanto è giallo sulla dinamica dell'incidente, su cui proseguono le indagini.
Il giovane di 20 anni era stato trovato dagli agenti della polizia locale sul posto, senza una scarpa e con i vestiti macchiati di sangue. Aveva subito raccontato di essere sceso dal tram e di essersi fermato a soccorrere gli amici.
Una versione, però, che non aveva convinto gli inquirenti, dato che le telecamere presenti sul mezzo pubblico non l'avevano mai ripreso.
Il giovane era stato poi riconosciuto dal medico che, per primo, aveva prestato le prime cure ai feriti: lo aveva indicato come la persona alla guida del suv da 700 cavalli.
Altre immagini, che in queste ore rimbalzano sui social, invece lo scagionerebbero: lo si vede mentre accorre sul luogo dello schianto insieme a un paio di passanti e cerca di sfondare il finestrino a calci. In questo momento avrebbe perso la scarpa, poi ritrovata tra i rottami del suv. "Ci sono i miei amici che stanno morendo" gridava disperato.
Come riportano alcune testate nazionali tra cui Il Corriere della Sera, il 20enne è risultato positivo all'etilometro. Non si esclude che avesse passato la serata con le persone a bordo del suv, ma che sia sceso prima del tragico schianto.
Sembra che alla guida del potente suv ci fosse uno dei feriti, il 23enne che ha firmato i documenti per noleggiare il bolide. Il ragazzo è ricoverato in ospedale ma non è in pericolo di vita. Si attendono gli esiti dell'alcol test.
Potrebbe finire nel registro degli indagati insieme al 32enne alla guida della Opel Corsa, risultato positivo al test antidroga. Resta ancora da chiarire quando avrebbe assunto le sostanze, se a ridosso dell'incidente oppure nei giorni precedenti.
Resta in prognosi riservata la 30enne operata d'urgenza per i gravi traumi riportati: sarebbe però fuori pericolo.
Continuano intanto le indagini sul sinistro costato la vita al 19enne Pietro Silva Orrego, che non è ancora chiara. Le ipotesi degli inquirenti riguardano una mossa azzardata, una precedenza non rispettata, oppure un semaforo rosso "bruciato".
Sono in corso gli accertamenti sulla velocità delle due auto, mentre gli investigatori setacciano le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona. Di certo l'impatto è stato violento, dato che il suv si è spezzato in due.
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