18 Nov, 2025 - 15:13

Garlasco, Andrea Tosatto: "Ignorata la firma del killer. Sempio? Forse qualcuno sta proteggendo se stesso"

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Garlasco, Andrea Tosatto: "Ignorata la firma del killer. Sempio? Forse qualcuno sta proteggendo se stesso"

Il delitto di Chiara Poggi a Garlasco, avvenuto nel 2007, è uno dei casi più controversi della giustizia italiana. Dopo diciotto anni, stanno emergendo nuove piste ed errori clamorosi, con continui colpi di scena su tutti gli elementi che sono stati ignorati o nascosti. 

In carcere c’è Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, mentre Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è iscritto nel registro degli indagati dallo scorso marzo. Non solo un caso di cronaca: è la storia di anomalie investigative e sospetti di insabbiamenti.

Le nuove indagini hanno riportato alla luce numerose anomalie e lacune nelle due principali inchieste svolte nel 2007 e anche nel 2017, sottolinea Andrea Tosatto, intervistato da TAG24. 

Delitto di Garlasco, Andrea Tosatto: "Ignorata la firma dell'assassino"

Laureato in psicologia e filosofia, stand up comedian, Andrea Tosatto sottolinea come entrambe le indagini siano state segnate da insufficienze investigative. «Questa storia sia tutta un'anomalia dall'inizio alla fine... Ci sono stati anche degli elementi forse volutamente occultati e delle situazioni volutamente ignorate» sottolinea.

Un punto critico è l'impronta digitale insanguinata trovata sulla schiena di Chiara Poggi, da lui definita "la firma dell'assassino". Sarebbe bastato recuperare quel lembo di maglietta per avere subito il suo DNA e risolvere il caso in pochi minuti, sottolinea. 

Quindi Alberto Stasi è innocente? Secondo Tosatti, non può essere il colpevole in base ai tempi e alla ricostruzione della scena, secondo una finestra temporale di 23 minuti in cui avrebbe commesso il delitto, attraversato il paese in bicicletta, lavato e pulito delle prove.

Inoltre, le tracce di sangue trovate sulla vittima e le modalità del trascinamento del corpo non corrisponderebbero alla controprova dell’impianto accusatorio: «Non ci sono impronte insanguinate sulle caviglie di Chiara, quindi Stasi non può aver trascinato il corpo».

Nonostante questo, Andrea Tosatto ammette di non sapere se Stasi sia completamente estraneo a ogni fatto o se possa sapere qualcosa che non ha raccontato, lasciando aperte alcune riserve. «Non sono assolutamente certo che tutto quello che ha detto sia corrispondente al vero» evidenzia.

Perché Chiara Poggi è stata uccisa?

Per quanto riguarda il movente dell’omicidio, Tosatti osserva che non c’è mai stata un'analisi vittimologica approfondita su Chiara Poggi. Piuttosto, si sarebbe verificato uno strumentalismo che ha portato a una sorta di santificazione della vittima, bloccando qualsiasi ipotesi che divergesse dalla sua "immagine angelicata".

La sua teoria è che Chiara potesse conoscere o aver scoperto qualcosa di scomodo nelle sue frequentazioni quotidiane e familiari, anche se non sostiene teorie complottiste sul coinvolgimento di forze esterne o grandi misteri internazionali.

«Probabilmente Chiara sapeva delle cose... Non bisogna andare troppo lontano dalle parentele, piuttosto che dal santuario della Bozzola».

Il presunto caso di corruzione Sempio - Venditti e l'ostruzionismo del magistrato

Infine, sul caso di presunta corruzione della famiglia Sempio all'ex procuratore di Pavia Mario Venditti, Andrea Tosatto ricorda l’importanza di trasparenza e moralità in magistratura. 

«È assolutamente scandaloso vedere un magistrato che non mette a disposizione tutto il materiale richiesto» sottolinea.

«Se dovesse essere accertata la sua colpevolezza, bisogna chiedersi come mai si sia mossa una tale macchina per un ragazzo proveniente da una famiglia la cui estrazione sociale non giustificherebbe un complottismo simile. E quindi forse dovremmo chiederci se per caso, dietro a Sempio, ci sia qualcuno che sta cercando di proteggere se stesso» conclude.

Questo scenario ricco di dettagli controversi e questioni non chiarite testimonia quanto sia ancora aperto il caso di Garlasco, nonostante gli anni trascorsi e le sentenze definitive, e sottolinea la necessità di arrivare, finalmente, alla verità.

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