18 Nov, 2025 - 16:02

In Italia ci sarà una legge Kessler sul fine vita?

In Italia ci sarà una legge Kessler sul fine vita?

"Se ne sono andate a modo loro, con un atto di coraggio e di libertà": questo è il pensiero che accomuna tanti italiani a proposito della morte delle gemelle Kessler che hanno deciso di spirare nello stesso momento.

L'hanno potuto fare perché in Germania il fine vita è regolato da una legge. Diversamente dall'Italia.

Ma ora, visto la grande popolarità delle gemelle, il loro addio può essere d'ispirazione anche da noi per giungere finalmente a una normativa?

Del resto,  Alice e Ellen hanno sempre rappresentato un punto di rottura nella nostra società, indicando un futuro per qualcuno impensabile. 

La legge Kessler in Italia, cosa cambierebbe

In Italia, quindi, è partito il fronte di chi vuole la legge Kessler. O meglio: ripartito.

In realtà, infatti, nella società sembra che sia già maggioranza la parte degli italiani che vorrebbe una normativa per il fine vita.

Ad oggi, però, come stanno le cose da noi?

Eutanasia e suicidio assistito non sono leciti.

Il suicidio assistito si può richiedere tuttavia facendo ricorso alla cosiddetta sentenza intervenuta sul caso del Dj Fabo da parte della Corte Costituzionale, la 242 del 2019.

Questa pronuncia sancisce che il suicidio assistito non è contro i principi della nostra Carta fondamentale. E che una persona lo potrebbe richiedere quando ha a che fare con un male incurabile, sopravvive solo grazie a cure di sostegno ed è ancora capace di intendere.

La domanda, in questo caso, andrebbe fatta all'Asl e poi sarebbe valutata da un comitato etico.

Fatto sta che solo Toscana e Sardegna hanno legiferato a tal proposito.

Il parlamento, a livello nazionale, no. Nonostante i ripetuti inviti della Corte Costituzionale.

Gli esempi degli altri Paesi

E negli altri Paesi come vanno le cose?

In Francia, si attende il voto al Senato dopo che a maggio una legge è stata già approvata dall'Assemblea nazionale. Il suicidio assistito alla francese prevede cinque condizioni. Tra queste, una malattia incurabile allo stadio avanzato, la capacità di decidere, la maggiore età.

Oltralpe, la cosiddetta "dolce morte" potrà essere somministrata con un farmaco nel luogo che si desidera, purché non pubblico.

Nel Regno Unito, proprio in questo periodo è molto discussa alla Camera dei Lord una legge che in Parlamento ha già superato la seconda lettura. Per ora, però, rimane in vigore quella del 1961 che criminalizza l'aiuto, la complicità, la consulenza o l'istigazione al suicidio.

E comunque: a Londra, i Lord non ci stanno: con le loro parrucche, fanno opposizione con le unghie, con i denti. E con ben 900 emendamenti.

In Spagna, invece, dal 2021, sono legali sia l'eutanasia che il suicidio assistito. La legge, approvata dal governo di Pedro Sanchez, consente di ricevere la prescrizione di una sostanza letale per somministrarsela o farsela somministrare da parte di un medico.

Infine, la Svizzera: qui, da ben 75 anni è permesso anche a chi non è medico (ma che non abbia interesse alla morte del soggettto interessato) di aiutare i malati terminali a morire. Da notare che questo diritto vale anche per chi non ha la cittadinanza svizzera, tant'è che è acceso il dibattito sul "turismo del suicidio". Che vede molte persone arrivare anche dalla nostra Italia. 

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