Poteva mai mancare l'Anpi dell'ex Rifondazione Gianfranco Pagliarulo in difesa del prof filo-putiniano Angelo D'Orsi?
Proprio no, evidentemente.
Dopo il Fatto Quotidiano, anche l'associazione che vede come fumo negli occhi la resistenza ucraina verso l'invasore russo, ha detto la sua a favore del professore che, un po' come Alessandro Orsini, è da mesi nel vortice delle polemiche per la sua posizione filo-Mosca.
Non è certo una novità che l'associazione che per statuto ricorda la Resistenza italiana al nazifascismo, oggi, sia in buona sostanza dalla parte del regime di Putin contro la resistenza ucraina.
L'ultima conferma la si è tratta dal post di solidarietà che il presidente Gianfranco Pagliarulo, ex parlamentare di Rifondazione Comunista, ha dedicato al professor Angelo D'Orsi, una figura molto controversa per le sue posizioni filo-Cremlino:
Su Facebook, si rimanda a un articolo di Pagliarulo ancora più chiaro al riguardo, sebbene con qualche frase di condanna al regime di Putin.
E comunque: per Pagliarulo, il fatto di aver impedito in un luogo pubblico l'iniziativa di Torino a cui doveva partecipare D'Orsi, ha costituito un salto di qualità nella lotta che starebbe perpetrando il governo di centrodestra alla nostra stessa libertà. Si è trattato di una "novita":
"Perché è una novità? In primo luogo perché il professore D'Orsi è cittadino italiano; in secondo luogo perché nella conferenza dibattito erano in discussione delle opinioni. Non entro nella dinamica in base a cui si è giunti alla negazione dell’uso dello spazio del Polo del 900, né mi soffermo sulla straordinaria partecipazione alla medesima conferenza che si è poi svolto in altro luogo, né accenno alle tesi sostenute. Il punto è un altro e riguarda direttamente i diritti di libertà nel nostro Paese: l’eguaglianza dei cittadini senza distinzione di opinioni politiche (art. 3 Costituzione), la libera manifestazione del pensiero (art. 21), il diritto di riunione pacifica e senz’armi (art. 17), tranne che nei casi previsti dalle leggi Scelba e Mancino, per i casi di apologia del fascismo e del razzismo ovvero per ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista"
Queste parole non sono cadute nel vuoto. Anzi, hanno ancor più infiammato le polemiche.
Questo, ad esempio, è ciò che ha scritto il giornalista Marco Setaccioli riferendosi proprio a Pagliarulo:
La conclusione, quindi, è stata un atto d'accusa contro l'Anpi di Pagliarulo:
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