21 Nov, 2025 - 15:45

Famiglia nel bosco, il caso diventa politico: la Lega annuncia un'interrogazione e Salvini attacca

Famiglia nel bosco, il caso diventa politico: la Lega annuncia un'interrogazione e Salvini attacca

La Lega ha annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul caso della famiglia anglo-australiana (madre, padre e tre figli minori) finita alla ribalta delle cronache per la decisione di vivere nei boschi abruzzesi, in una casa colonica senza elettricità e acqua corrente, a stretto contatto con la natura.

Il Tribunale per i minorenni dell'Aquila nelle scorse ore ha disposto il collocamento dei tre bambini in una comunità educativa per un periodo di osservazione, ed è stato concesso alla madre di andare con loro.

Alla base della decisione del tribunale abruzzese ci sarebbe il "pericolo di lesione del diritto alla vita di relazione” art. 2 della Costituzione. I tre bambini non frequentano nessuna scuola, ma vengono istruiti in casa dai genitori.

Durissimo il commento del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, che ha detto di voler seguire personalmente la vicenda. Al leader della Lega ha risposto l'esponente di Avs, Elisabetta Piccolotti che lo ha invitato ad abbassare i toni.

La famiglia nel bosco diventa un caso politico: la Lega annuncia un'interrogazione

Il caso della famiglia che vive nel bosco in Abruzzo è diventato un caso politico. La Lega ha annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare sulla vicenda. 

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“La Lega intende presentare un’interrogazione urgente sulla vicenda della famiglia separata dai tre figli in provincia di Chieti.”

Dichiarano i capigruppo della Lega di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo per i quali occorre fare chiarezza sulla scelta di affidare i minori a una comunità in assenza di 'notizie di maltrattamenti'.

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“La scelta da parte del Tribunale di affidare i minori a una comunità, benché non ci fossero notizie di maltrattamenti nei loro confronti, richiede assoluta chiarezza, specialmente in un Paese in cui si sentono raramente casi di bimbi tolti alle famiglie in contesti di illegalità, come i campi Rom”. 

Sottolineano i due parlamentari leghisti.

Salvini: "Mi vergogno di come si sta comportando lo Stato"

Durissimo è stato anche il commento del vicepremier, Matteo Salvini, che ha dichiarato da genitore di vergognarsi per “come si sta comportando lo Stato italiano”.

Matteo Salvini lo dice a Radio24. Salvini ha anche dichiarato di voler seguire direttamente la vicenda, perché considera 'vergognoso' che lo Stato si occupi di entrare nel merito delle scelte di vita di una famiglia.

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Mi ripropongo, non da ministro ma da genitore, da padre e da italiano, di seguire direttamente la vicenda e se serve, di andare sul posto perché ritengo vergognoso che lo Stato si occupi di entrare nel merito dell'educazione privata, delle scelte di vita personali di due genitori che hanno trovato nell'Italia un Paese ospitale e che invece gli ruba i bambini.

Il leader della Lega ha poi concluso:

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Non hanno la luce, l'acqua e la televisione. Ma io sono stato nel campo rom di Giugliano, alle porte di Napoli la settimana scorsa, con centinaia di bimbi in età scolare ma non a scuola, sporchi, senza insegnanti, senza luce, gas e acqua e con genitori che, in molti casi, campano rubando.

Piccolotti (AVS): "Salvini la smetta di alzare i toni"

Il caso della famiglia nel bosco si è trasformato in terreno di forte confronto politico. La deputata di AVS Elisabetta Piccolotti ha richiamato l'attenzione sulla priorità dei "diritti e la tutela dei bambini".

La deputata denuncia che "lo scontro tra la famiglia e i tribunali" sta già danneggiando i minori.

Attacca poi Salvini, accusandolo di voler strumentalizzare la vicenda e invitandolo a smetterla "di alzare i toni".

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Chi, come il ministro Salvini, sta cercando di strumentalizzare politicamente questa vicenda non sta facendo altro che rendere tutto più difficile. La smetta di alzare i toni, faccia intervenire la ministra competente e si agisca con il dialogo nell’interesse di bambini.

Secondo Piccolotti, solo il dialogo, e non la polarizzazione politica, può evitare ulteriori danni ai bambini.

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Serve quindi una capacità di dialogo che punti all’obiettivo di riportare al più presto i bimbi nella loro casa assicurandogli però la possibilità di frequentare la scuola e altri coetanei.
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