Chi la fa l'aspetti. Chi crede che non sia lecito cambiare idea, ora ne subisca le conseguenze.
Nel caso di specie, Marco Travaglio: è spuntato un vecchio video in cui il direttore del Fatto Quotidiano, che oggi si strappa le vesti pur di fermare la "schiforma Nordio" (così la chiama), si schiera apertamente per il sorteggio al fine di comporre il Csm, vale a dire il pilastro della riforma della magistratura che sarà sottoposta a referendum la prossima primavera.
Altro che Licio Gelli, P2, attentato alla democrazia, magistrati sotto il potere dell'esecutivo e, naturalmente, fascismo alle porte!
La riforma della magistratura che vuole il centrodestra, in passato, ha convinto anche un pasdaran di oggi come Marco Travaglio.
Lo testimonia un video che circola in queste ore del direttore del Fatto: ospite dell'inossidabile Lilli Gruber, nel 2021, si schierava apertamente per il sorteggio al fine di comporre il Csm, l'organo di autogoverno delle toghe.
ipse dixit, per la precisione, il 7 giugno 2021:
Al che la Gruber sottolineava:
ma il nostro ribatteva così:
Beh, quattro anni dopo, quando il governo (anche) di Forza Italia è passato dalle parole ai fatti, Travaglio sta dall'altra parte della barricata.
Chissà perché. Ma in fondo, una motivazione ce la possiamo immaginare: il 7 giugno 2021, al governo c'era Mario Draghi e, con lui, il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte.
Oggi, invece, a governare è la destra di Giorgia Meloni. E il Movimento Cinque Stelle sempre dello stesso Giuseppe Conte è all'opposizione a fare le barricate. Anche, evidentemente, sulle cose che lo vedevano d'accordo.
È il teatrino della politica italiana, del resto: nulla di nuovo sotto al sole. Si matura o si cambia un'idea a seconda se si sta al governo o all'opposizione, non perché quell'idea è davvero nel proprio bagaglio politico e culturale.
Tutto si strumentalizza, su tutto si dice tutto e il contrario di tutto.
Con Travaglio, ha cambiato idea anche il frontman del no al prossimo referendum. A giugno 2021, infatti, anche Nicola Gratteri si schierava a favore del sorteggio per comporre il Csm. E quindi, i due andavano d'amore e d'accordo sul sottofondo di queste parole:
ripeteva Travaglio.
pontificava il direttore del Fatto.
E comunque: le chiacchiere, in Italia, stanno a zero. Nel senso che il giorno dopo vengono dimenticate. Alzi la mano chi si ricordava che Travaglio fosse così schierato a favore del pilastro dell'attuale riforma della magistratura.
A scovare il misfatto, ci ha pensato il Comitato per il sì al referendum sulla riforma Nordio.
Il quale subito ha montato un video e l'ha fatto diventare virale sui social.
Come dire: anche Travaglio può cambiare idea. Ma, intanto, è servito.
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