21 Nov, 2025 - 19:05

Nordio e la sparata sul codice genetico degli uomini che non li fa accettare la parità di genere, un ministro sotto pressione

Nordio e la sparata sul codice genetico degli uomini che non li fa accettare la parità di genere, un ministro sotto pressione

Sarà che è sotto pressione per la campagna referendaria sulla sua riforma della magistratura, ma Carlo Nordio, ogni volta che apre bocca, crea uno scandalo.

Che ha combinato questa volta il Guardasigilli? Durante la Conferenza internazionale contro il femminicidio tenutasi alla Camera dei Deputati ha pronunciato parole che hanno immediatamente scatenato un acceso dibattito pubblico e politico.

Nel corso del suo intervento, Nordio ha affermato:

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L’uomo, per codice genetico, non accetta la parità di genere

Il ministro ha spiegato che, nonostante oggi venga riconosciuta e accettata una parità formale e sostanziale tra uomo e donna, nel subconscio maschile, permane una "sedimentazione millenaria di superiorità" difficile da rimuovere.

Ma tant'è: queste dichiarazioni hanno riportato al centro la questione del maschilismo strutturale e delle radici profonde della violenza di genere in Italia.

Le parole di Nordio sul codice genetico degli uomini che hanno scatenato le polemiche

Il ministro Nordio ha motivato la persistenza di atteggiamenti violenti e discriminatori nei confronti delle donne come espressione di un retaggio biologico e culturale millenario.

Secondo il ministro, "nel subconscio, nel codice genetico dell’uomo, c’è una certa resistenza alla parità" che si è formata in millenni di sopraffazione maschile.

Ha quindi sottolineato la necessità di intervenire con leggi penali più severe, prevenzione e soprattutto educazione, per rimuovere questo "trauma" ancestrale dalla mentalità maschile e contrastare la violenza di genere, incluso il femminicidio, reato recentemente dotato di una sua autonomia giuridica, con una configurazione specifica che prevede l’ergastolo.

Le reazioni alle parole di Nordio

Queste affermazioni hanno provocato reazioni contrastanti. L’opposizione ha criticato Nordio per aver giustificato in parte la violenza con il fattore genetico, mentre attivisti e intellettuali hanno sottolineato che la radice del problema risiede più in una cultura maschilista che in una presunta predisposizione biologica, temendo che tali dichiarazioni possano alimentare stereotipi pericolosi.

Nordio, un ministro sotto pressione 

Sarà, ma il ministro della Giustizia Nordio si trova di sicuro sotto una pressione politica considerevole in vista del referendum sulla riforma della magistratura previsto per il prossimo anno.

Le sue dichiarazioni sulla parità di genere si inseriscono in un contesto di dibattito acceso non solo sulle questioni di genere, ma anche sulla sua gestione del sistema giudiziario.

Nordio è accusato da molti di tenere posizioni conservatrici e talvolta divisive, che rischiano di complicare ulteriormente il confronto politico e sociale.

Il referendum sulla riforma della magistratura rappresenta un banco di prova fondamentale per la sua leadership e per il governo in generale, con la società civile e molte forze politiche che osservano con attenzione e critiche le sue mosse.

La recente polemica sulle sue parole al convegno contro il femminicidio rischia di alimentare così ulteriormente le tensioni sul piano politico e sociale, evidenziando la complessità delle sfide che Nordio deve affrontare nel suo ruolo ministeriale.

 

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