Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha lanciato un allarme sulla possibile escalation tra Russia e NATO. Pistorius ha avvertito che Mosca potrebbe essere in grado di lanciare un attacco contro uno stato membro dell’Alleanza Atlantica entro il 2029.
In un’intervista rilasciata alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, Pistorius ha ribadito la necessità per l’Europa di accelerare il potenziamento militare in risposta alle ambizioni espansionistiche e al crescente arsenale russo. Queste dichiarazioni arrivano in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche.
Secondo Boris Pistorius, il presidente russo Vladimir Putin "non fa mistero" delle sue ambizioni imperialistiche, e le libertà e la sicurezza dell'Europa “non hanno alcun significato”.
Il ministro della Difesa tedesco ha sottolineato come il suo paese e gli alleati europei dovrebbero rafforzare le proprie capacità difensive per rispondere.
Pistorius ha avvertito inoltre che Mosca potrebbe ricostruire le forze armate in misura sufficiente da minacciare il fianco orientale della NATO entro il 2029.
Recentemente anche il comandante operativo tedesco, tenente generale Alexander Sollfrank, ha sollevato preoccupazioni sulle crescenti capacità militari russe.
Lanciando un allarme ancora più pessimistico, ha affermato che alcuni analisti ritengono invece che tale scenario potrebbe realizzarsi addirittura prima:
Queste considerazioni sono simili alle recenti dichiarazioni del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che aveva avvertito che Mosca preparerebbe una grande guerra in Europa entro il 2030.
Pistorius ha toccato anche il tema delle nuove tecnologie nella guerra, come quella dei droni. Ha riconosciuto che i sistemi senza pilota stiano diventando sempre più rilevanti; tuttavia, secondo lui, le capacità tradizionali non perderanno importanza. Carri armati, artiglieria e aerei continueranno infatti a essere fondamentali:
La Germania, infatti, sta lavorando allo sviluppo di sistemi di approvvigionamento moderni. Questi sono pensati per una produzione di massa rapida in situazioni di crisi. Il paese punta, quindi, a garantire efficienza e adattabilità nella risposta bellica.
Parallelamente agli allarmi sul fronte della minaccia russa, emergono criticità sull’impegno finanziario. Da quando il cancelliere Friedrich Merz è salito al governo, la Germania punta a ingenti investimenti per il riarmo, oltre all’impegno preso dagli alleati della NATO per la spesa per la difesa.
Pistorius ha dichiarato che il paese non raggiungerà l’obiettivo di spesa fissato al 3,5 per cento del PIL entro il 2029. La previsione di Berlino resta, invece, al 3,05 per cento.
Durante il vertice della NATO tenutosi a giugno all’Aja, gli alleati hanno concordato un traguardo piuttosto ambizioso, puntando a una spesa complessiva del 5 per cento del PIL entro il 2035. Questo impegno è diviso tra il 3,5 per cento per il budget militare e un ulteriore 1,5 per cento per investimenti correlati alla difesa.
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