22 Nov, 2025 - 18:35

C'è un accordo segreto tra Giorgia Meloni e Elly Schlein sulla nuova legge elettorale e il premierato?

C'è un accordo segreto tra Giorgia Meloni e Elly Schlein sulla nuova legge elettorale e il premierato?

Negli ultimi mesi, stando ai retroscenisti dei palazzi del potere italiano, sono emersi contatti riservati tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein riguardo la possibilità di una nuova legge elettorale.

Nonostante le smentite ufficiali, fonti interne confermano che vi siano stati scambi continui, anche se i rapporti si sono raffreddati, con interlocutori ufficiali che mantengono la comunicazione tra le due leadership.

L'ipotesi sul tavolo è un modello elettorale ispirato al "Tatarellum", un sistema misto di tipo regionale che prevede un premio di maggioranza per la coalizione vincente e l'indicazione del candidato premier prima del voto.

Tale modello sarebbe un compromesso che potrebbe piacere a Schlein, che lo vedrebbe come uno strumento per consolidare la sua leadership nel centrosinistra e gestire la questione della premiership in modo trasparente.

Tuttavia, questa stessa proposta si scontra con gli interessi di Meloni, con il suo centrodestra spesso scettico verso modifiche che potrebbero indebolire la figura del premier o alterare gli equilibri nel governo.

L'accordo segreto sembra quindi più un piano di "tappa di passaggio", una possibile riforma della legge elettorale che anticipi un più ampio disegno di riforma costituzionale da realizzare nelle prossime legislature, con tempi brevi e delicate trattative parlamentari.​

La possibilità di arrivare a una nuova legge elettorale che di fatto istaura il premierato

La spinta principale di Giorgia Meloni su questo tema nasce dalla necessità di garantire una maggiore stabilità e governabilità, con una legge elettorale che premi nettamente la coalizione vincente, introducendo una sorta di premierato forte.

La nuova riforma elettorale in discussione sembra orientarsi verso un sistema maggioritario o misto, che consenta di indicare il candidato premier prima delle elezioni, dando così agli elettori una chiara scelta su chi guiderebbe l'esecutivo e consentendo al futuro governo di partire con un mandato più stabile e definito.

Questo disegno è visto da Meloni come uno strumento per consolidare la sua posizione politica e possibilmente anticipare le elezioni, sfruttando il consenso attuale e mettendo in difficoltà opposizioni ancora divise.

Ma questa strada è giudicata pericolosa da Schlein e da altre forze di centrosinistra, che la definiscono un tentativo di restringere gli spazi democratici e accentrare il potere nelle mani di un singolo leader.

Nonostante le resistenze, la trattativa si mantiene viva e potrebbe portare rapidamente a un accordo, considerando anche che la legge elettorale deve essere aggiornata entro la fine dell’anno per evitare tensioni nei prossimi appuntamenti elettorali.

Il passaggio della nuova legge elettorale prima dell'anno delle politiche

Insomma, se la legge elettorale dovrà essere modificata, la si dovrà mettere all'ordine del giorno nei prossimi mesi, visto che poi nel 2027 si andrà alle elezioni politiche.

Ed è evidente come la nuova norma voglia essere solo la prima tappa verso una riforma costituzionale più ampia che definisca un vero e proprio premierato, spostando l'assetto del sistema politico italiano verso una maggiore concentrazione nel potere esecutivo.

Questa prospettiva rinfocola un dibattito aperto sulla qualità della democrazia e sulla natura del governo, tra chi invoca stabilità e chi teme la perdita di equilibrio e rappresentatività. Ma intanto qualcosa già si muove.

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