23 Nov, 2025 - 13:55

Elezioni in Campania, Veneto e Puglia: ecco i primi dati (disastrosi) sull'affluenza

Elezioni in Campania, Veneto e Puglia: ecco i primi dati (disastrosi) sull'affluenza

L'affluenza alle elezioni regionali del 2025 in Campania, Puglia e Veneto conferma un trend che sembra sempre più difficile da arrestare: la partecipazione degli elettori risulta in calo rispetto alle tornate precedenti.

Questo fenomeno evidenzia una crescente disaffezione nei confronti del voto non solo regionale, nonostante la rilevanza politica delle consultazioni campane, pugliesi e venete.

L'appuntamento elettorale di quest'anno riflette dunque un senso di distacco e forse una sfiducia verso la politica, come evidenziano i primi dati provenienti dalle urne.

Dati affluenza alle ore 12 nelle tre regioni al voto

Alle ore 12 di domenica 23 novembre, i dati parziali sull'affluenza mostrano questi numeri

  • Campania: circa 8,25% degli aventi diritto al voto si è recato alle urne
  • Puglia: affluenza intorno all'8,5%
  • Veneto: circa il 10,1% degli elettori ha votato

Questi dati indicano una partenza piuttosto fiacca rispetto al passato, con un'affluenza complessivamente bassa nelle prime ore di voto, a conferma di uno scarso entusiasmo elettorale nelle tre regioni interessate.

Mediamente, il calo di affluenza è del 3,7%.​

Confronto con le ultime regionali

Il calo dell'affluenza rispetto alle elezioni regionali precedenti è netto e significativo.

In Campania, l'affluenza di oggi alle 12 si è attestata all'8,25%, cinque anni fa fu del 12,60% e si rimarca quindi una differenza di 4,35%.

In Puglia, (8,5% oggi) era all'11,98% nel 2020.

In Veneto (10,1%) era al 14,74% cinque anni fa: si lasciano sul terreno 4,64 punti percentuali.

In ciascuna regione, l'affluenza alle ore 12 è diminuita di oltre 3 punti percentuali rispetto a cinque anni fa, quando si erano già registrati dati modesti ma comunque più elevati.

Questo segnale evidenzia come la sfiducia e la distanza tra istituzioni e cittadini continuino a crescere nel tempo, influenzando la partecipazione democratica.​

Scatta l'ora di rendere obbligatorio il voto?

Il costante calo dell'affluenza alimenta nuovamente il dibattito sull'opportunità di rendere obbligatorio il voto come già avviene in alcune altre democrazie, come il Cile.

I sostenitori dell'obbligatorietà sottolineano come questa misura potrebbe aumentare la rappresentatività degli organi eletti e favorire un rinnovato coinvolgimento civico.

Al contrario, gli oppositori temono che il voto obbligatorio possa ridurre la libertà individuale e non risolvere alla radice i problemi di disaffezione politica, che necessitano piuttosto di riforme più profonde.

Sta di fatto che i dati di oggi mostrano come la sfida ad accrescere la partecipazione sia ancora aperta e sentita, spingendo politica e società a confrontarsi su nuove possibili strade per rivitalizzare la democrazia locale.​

 

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